Alessandro Manzoni: differenze tra le versioni

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*È uno de' vantaggi di questo mondo, quello di poter [[odio|odiare]] ed esser odiati, senza conoscersi. ({{Source|I promessi sposi/Capitolo IV|è uno de' vantaggi |cap. IV}})
*«Queste cose,» disse {{NDR|Fra' Cristoforo}}, «non fanno più per me; ma non sarà mai ch'io rifiuti i suoi doni. Io sto per mettermi in viaggio: si degni di farmi portare un [[pane]], perché io possa dire d'aver goduto la sua [[carità]], d'aver mangiato il suo pane, e avuto un segno del suo [[perdono]]». ({{Source|I promessi sposi/Capitolo IV|queste cose|cap. IV}})
*«Non rivangare quello che non può servire ad altro che a inquietarti inutilmente.» {{NDR|Fra' Cristoforo a Renzo}} ({{Source|I promessi sposi/Capitolo V|Non rivangare|cap. V}})
*Escimi di tra' i piedi, villano temerario, poltrone incappucciato (cap. VI)
*{{NDR|Agnese}} Ascoltate e sentirete. Bisogna aver due testimoni ben lesti e ben d'accordo. Si va dal curato: il punto sta di chiapparlo all'improvviso, che non abbia tempo di scappare. L'uomo dice: signor curato, questa è mia moglie; la donna dice: signor curato, questo è mio marito. Bisogna che il curato senta, che i testimoni sentano; e il matrimonio è bell'e fatto, sacrosanto come se l'avesse fatto il [[papa]]. Quando le parole son dette, il curato può strillare, strepitare, fare il diavolo; è inutile; siete marito e moglie. (cap VI)