Federico Rampini: differenze tra le versioni

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'''Federico Rampini''' (1956 – vivente), giornalista e scrittore italiano.
 
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==''Il secolo cinese''==
 
===[[Incipit]]===
 
«Quando la [[Cina]] si sveglierà, il mondo tremerà»: questa profezia di [[Napoleone]] – che la formulò nel 1816, dopo aver letto la relazione di viaggio del primo ambasciatore inglese in Cina, Lord Macartney – sembra oggi destinata ad avverarsi nella dimensione economica, prima ancora che in quella militare a cui pensava l'imperatore. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che riunisce i 30 paesi più industrializzati, rivela un sorpasso clamoroso: gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] non sono più la prima destinazione degli investimenti dal resto del mondo, sono stati spodestati proprio dalla Cina come meta preferita delle multinazionali.
 
===Citazioni===
 
*La Cina di oggi è migliorata rispetto all'89, e non solo per via dei grattacieli, delle [[automobile|automobili]] e di tutta la [[ricchezza]] in mostra nelle grandi [[città]]. Insieme al benessere materiale, molti godono di [[libertà]] che allora non esistevano. La libertà di viaggiare all'estero, per esempio. O di andare a fare le vacanze in [[Tibet]], in pellegrinaggio fra i monasteri [[buddhismo|buddhisti]]. La libertà di avere un [[telefonino]] con cui chiamare anche i parenti che vivono a [[Hong Kong]] o a [[Taiwan]], a [[San Francisco]] o a [[New York]]. La libertà di scrivere [[e-mail]]. Sono libertà personali, più che politiche. Non esiste ancora una [[stampa]] svincolata dalla [[censura]], un'opposizione, né tantomeno il diritto di licenziare i propri governanti. I ventenni, trentenni e quarantenni del 2005 non sono generazioni così eroiche da voler sfidare la forza dello Stato e rischiare la vita per conquistarsi i diritti politici. (pag. 147)
 
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==''L'ombra di Mao''==
 
===[[Incipit]]===
 
Dove le vallate settentrionali della provincia dello Shaanxi si allargano, il corso dello Huang He (Fiume Giallo) si appiattisce e rallenta, l'acqua sembra immobile e sul punto di evaporare nell'afa estiva. D'un tratto però si apre un'immensa crepa nel terreno che segnala l'inatteso inizio di un canyon e lì il fiume s'infila rabbioso e violento, forma le schiumose cascate di Hukou. Il colore del suolo e dell'acqua si confondono: dappertutto domina la tinta ocra del ''loess'', il deposito eolico sedimentato da millenni, la «buona terra» trasportata dai venti della Mongolia e sparsa dalle piene del Fiume Giallo, il fertile elemento primordiale dove è nata la Cina. Siamo nella culla della [[civiltà]] più antica del mondo.
 
===Citazioni===
 
*{{NDR|Sulla figura storica di Mao Zedong}} La scorciatoia della demonizzazione, la spiegazione psicopatologica, evita la messa in discussione delle responsabilità collettive. C'è un intero gruppo dirigente, vivo e vegeto, potente e arrogante, al governo della più grande nazione del pianeta, che deve rendere conto del sistema che ha consentito a [[Mao Zedong|Mao]] di essere Mao. Oltre ai dirigenti, anche l'intero popolo cinese non potrà risparmiarsi un giorno il dovere doloroso dell'autocoscienza, non potrà eludere l'obbligo morale di spiegare perché precipitò nella barbarie. I processi sommari ai «traditori» nelle piazze gremite di gente che applaudiva e inveiva, la gogna pubblica, le delazioni contro i colleghi, gli amici e i parenti: com'è stato possibile? La teoria del mostro è un alibi che rinvia la resa dei conti con il [[passato]]. (pag. 37)