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*I pigri hanno sempre voglia di far qualcosa.
*Il [[bisogno]] avvelena i mali che non può guarire.
*Il [[commercio]] è la scuola della frode.▼
*Il pretesto con cui per l'ordinario si giustifica chi è causa dell'infelicità di un altro è che gli voleva bene. (1923)
*La [[coscienza]] è la più mutevole delle regole.
*La mediocrità di spirito e la [[pigrizia]] fanno più filosofi che la [[riflessione]].▼
*La [[ragione]] ci trae in inganno più spesso della natura.
*L'arte di [[piacere]] è l'arte di ingannare.▼
*L'[[onestà]], che ai mediocri impedisce di raggiungere i loro fini, per gli abili è un mezzo di più per riuscire.
*Nessuna cosa di lunga durata è molto piacevole, nemmeno la vita; tuttavia l'amiamo.
==''Riflessioni e massime''==
*Bisogna mantenere le forze del corpo per conservare quelle della mente.
*Chi è nato per obbedire
*Chi sa tutto soffrire può tutto osare. (1923)
*Come sono inutili anche i migliori consigli, quando le nostre stesse esperienze ci insegnano così poco!
*Finisce col dire poche cose importanti, chi cerca di dirne sempre di importantissime. (1923)
*I grandi uomini intraprendono le grandi imprese, perché le sanno tali; i pazzi perché le credono facili. (1923)
▲*Il [[commercio]] è la scuola della frode. (1923)
*Il difficile non è essere intelligenti, ma sembrarlo.
*Il frutto del [[lavoro]] è il più dolce dei piaceri. (1923)
▲*L'arte di [[piacere]] è l'arte di ingannare. (1923)
*L'ingratitudine più odiosa, ma più antica e più comune di tutte, è quella dei figli verso i loro genitori. (1923)
*L'odio dei deboli non è così pericoloso come la loro amicizia.
*La clemenza vale più della giustizia. (1923)
*La costanza è la chimera dell'[[amore]].
▲*La mediocrità di spirito e la [[pigrizia]]
*La [[pazienza]] è l'arte di sperare. (1923)
*La [[schiavitù]] invilisce gli uomini a tal punto che se ne fa amare. (1923)
*Molti uomini vivono felici senza saperlo.
*Nell'[[infanzia]] di tutti i popoli, come in quella dei singoli individui, il sentimento ha sempre preceduto la riflessione ed è stato il suo primo maestro.
*Nessuno, quanto gli sciocchi, si crede
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