Sergio Quinzio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Quaro75 (discussione | contributi)
interprogetto
WIP
Riga 5:
*Il Tao diceva: "L'imperatore non fa mai leggi, perché se emanasse una norma vorrebbe dire che qualcosa non va". Ogni legge, infatti, in qualche modo è la spia di una condizione imperfetta: l'ideale sarebbe non averne bisogno. {{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}
*La [[bellezza]] è qualcosa di indotto, di secondario, persino di tardivo, di fittizio, alla fine addirittura di vizioso. (da ''Aforismi'', ''Astolfo'', anno I, n. 3, settembre-dicembre 1994)
*La [[forza]] capace di dire [[parole]] vere è la stessa che è necessaria per tacere. (da ''La croce e il nulla'', Adelphi)
*La verità di un uomo non è tale che dinanzi alla sua morte. Così anche la storia. (da ''L'esilio e la gloria'' – ''In forma di parole'', Gianni Scalia, Bologna, 1998)
*Si sente comunemente parlare di mito biblico, e persino di mito cristico; ma questo significa non percepire la lontananza e la drammatica opposizione fra il mito che è protologico, e la fede, che è invece escatologica, e quindi rivolta al futuro e non al passato. (da ''Mysterium iniquitatis'', Adelphi, Milano, 1995)
Line 24 ⟶ 23:
*Voler soffrire per chi si ama è una sublimità che nasce dall'eccesso del male, dal trionfo del dolore e della morte.
*Volere il regno è un segno di debolezza e d'incapacità di vivere. Se non fossimo deboli e incapaci non avremmo bisogno di essere salvati.
 
==''La croce e il nulla''==
*La [[forza]] capace di dire [[parole]] vere è la stessa che è necessaria per tacere., (daper ''Lanon croceparlare etroppo, ilper nulla''non analizzare interminabilmente, Adelphi)per spezzare il cerchio.
 
==Bibliografia==
*Sergio Quinzio, ''Radici ebraiche del moderno'', Adelphi, Milano, 1990.
*Sergio Quinzio, ''Dalla gola del leone'', Adelphi, Milano, 1993.
*Sergio Quinzio, ''La croce e il nulla'', Adelphi.
 
==Altri progetti==