Marco Manilio: differenze tra le versioni

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==''Astronomicon''==
*E come è suddiviso il popolo nelle grandi [[città]], ove i senatori occupano il posto più elevato e il più vicino a questo i cavalieri, e tu potresti vedere i cittadini seguire i cavalieri e il volgo senza [[qualità]] i cittadini e poi la folla senza nome, così anche nell'[[universo]] c'è una forma di stato fatta dalla [[natura]], che ha creato nel [[cielo]] una città.
:''Utque per ingentis populus discribitur urbes,<br />principiumque patres retinent et proximum equester<br />ordo locum, populumque equiti populoque subire<br />vulgus iners videas et iam sine nomine turbam,<br />sic etiam magno quaedam res publica mundo est<br />quam natura facit, quae caelo condidit urbem.'' (V, 734-739)
 
*Io invece cercherò un vergine prato cosparso d'intatta rugiada,<br />una sorgente che sgorghi in una grotta inesplorata,<br />che neanche Apollo abbia ancora gustato.
:''Integra quaeramus rorantis prata per herbas,<br />undamque occultis meditantem murmur in antris,<br />quam neque durato gustarint ore volucres,<br />ipse nec aetherio Phoebus libaverit igni.'' (II, 53-56)
 
*Nascendo moriamo, e la fine dipende dal principio.
:''Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.'' (IV, 16)
 
*E come è suddiviso il popolo nelle grandi [[città]],<br />ove i senatori occupano il posto più elevato e il più vicino a questo<br />i cavalieri, e tu potresti vedere i cittadini seguire i cavalieri<br />e il volgo senza [[qualità]] i cittadini e poi la folla senza nome,<br />così anche nell'[[universo]] c'è una forma di stato<br />fatta dalla [[natura]], che ha creato nel [[cielo]] una città.
:''Utque per ingentis populus discribitur urbes,<br />principiumque patres retinent et proximum equester<br />ordo locum, populumque equiti populoque subire<br />vulgus iners videas et iam sine nomine turbam,<br />sic etiam magno quaedam res publica mundo est<br />quam natura facit, quae caelo condidit urbem.'' (V, 734-739)
 
*Nulla vi è di più mirabile, nell'immensità dell'universo, del fatto stesso che tutto debba obbedire a leggi immutabili.
*Racconterò una mia [[storia]], senza nulla dovere a nessun [[poeta]] che mi ha preceduto; su un carro solitario solcherò il cielo, con una barca tutta mia fenderò le onde.