Oliver Sacks: differenze tra le versioni

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==''L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello''==
===[[Incipit]]===
« L'ultima cosa che si decide quando si scrive un libro » osserva Pascal « è che cosa mettere all'inizio ». Così, dopo aver scritto, raccolto e ordinato queste strane storie, dopo aver scelto un titolo e due epigrafi, devo ora chiedermi che cosa ho fatto, e perché.
 
===Citazioni===
*Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse sono anche insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall'aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l'uomo cade radicalmente in preda alla malattia. (dalla prefazione)
*Una ragione importante di questa relativa indifferenza per l'emisfero destro o « minore », come è sempre chiamato, è che mentre gli effetti di lesioni variamente localizzate nella parte sinistra sono facilmente dimostrabili, le corrispondenti sindromi dell'emisfero destro appaiono molto meno distinte.
*D'altro lato, è l'emisfero destro che è preposto alla cruciale funzione del riconoscimento della realtà, capacità che ogni creatura umana deve avere per sopravvivere.
Una superficie continua, » annunciò infine « avvolta su se stessa. Dotata... » esitò « di cinque estremità cave, se così si può dire. »<br />« » dissi cautamente. « Lei mi ha fatto una descrizione. Ora mi dica che cos'è ».<br />« Un qualche contenitore? »<br />« Sì, » dissi « e che cosa potrebbe contenere? »<br />« Potrebbe contenere il suo contenuto! » disse il dottor P. con una risata. « Ci sono varie possibilità. Potrebbe essere un portamonete, per esempio, per monete di cinque valori diversi. Oppure... »<br />Interruppi quel folle flusso di parole. « Non ha un aspetto familiare? Non crede che potrebbe contenere, fasciare, una parte del suo corpo? »<br />Nessun lampo di riconoscimento illuminò il suo viso.
*In seguito se lo infilò per caso: « Dio mio! » esclamò « È un guanto! ».
Questa "propriocezione" è come se fosse gli occhi del corpo, il modo in cui il corpo vede se stesso. E se scompare, come è successo a me, ''è come se il corpo fosse cieco''. Il mio corpo non può 'vedere' se stesso se ha perso i suoi occhi, giusto? Così tocca a ''me'' guardarlo, essere i suoi occhi. Giusto? »
*La povera Christina è « svuotata » ora, nel 1985, né più né meno di quanto lo fosse otto anni fa e così rimarrà per il resto della sua vita. La sua esperienza non ha precedenti. Christina è, per quanto ne so, la prima del suo genere, il primo essere umano « disincarnato ».
*Egli non riesce ad afferrare le tue parole, e quindi non può esserne ingannato; ma l<nowiki>'</nowiki>''espressione'' che accompagna le parole, quell'espressività totale, spontanea, involontaria che non può mai essere simulata o contraffatta, come possono esserlo, fin troppo facilmente, le parole... tutto questo egli lo afferra con precisione infallibile.
*Per questi pazienti scompaiono le qualità espressive della voce, ossia il tono, il timbro, la sfumatura emotiva, l'intero carattere, mentre sono perfettamente comprensibili le parole (e le costruzioni grammaticali).
*Tali agnosie tonali (o « atonie ») sono associate a turbe del lobo temporale ''destro'' del cervello, mentre le afasie si accompagnano a turbe del lobo temporale ''sinistro''.
Non è convincente » disse. « Non usa una prosa chiara. Usa le parole in modo improprio. O ha dei disturbi cerebrali oppure ha qualcosa da nascondere ».
*Ecco dunque dov'era il paradosso del discorso del Presidente. Noi normali, indubbiamente aiutati dal nostro desiderio di esser menati per il naso, fummo veramente menati per il naso (''populus vult decipi, ergo decipiatur''). E così astuta era stata la combinazione di un uso ingannevole delle parole con un tono ingannatore che solo i cerebrolesi ne rimasero indenni, e sfuggirono all'inganno.