Barbara Taylor Bradford: differenze tra le versioni

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Paula lasciò Pennistone Royal poco prima dell'alba.<br>Era ancora buio quando guidò la macchina oltre l'alto cancello e svoltò a sinistra per dirigersi verso la brughiera. Ma quando arrivò sulla [[Via|strada]] che attraversava la catena delle Pennine, il [[cielo]] già incominciava a cambiare. La massa confusa digrigi antracite lasciava il posto all'ametista, al rosa e a un freddo verde sbiadito, mentre all'orizzonte i primi raggi del [[sole]] brillavano come schegge d'argento contro l'orlo scuro della brughiera. Non era [[giorno]] né [[notte]] e la brughiera sembrava più deserta e remota che mai. Poi, inaspettatamente, apparve un fulgore; e la [[luce]] cristallina, caratteristica dell'[[Inghilterra]] settentrionale, riempì interamente il cielo.
 
===''Una vera [[donna]]''===
Emma Harte si protese in avanti e guardò fuori del finestrino. Il jet privato, di proprietà della Sitex Oil Corporation of [[America]], era sbucato dalla cortina di nubi e sfrecciava sicuro nel cielo di un azzurro talmente intenso da ferire gli [[Occhio|occhi]]. Stordita da quell'intensa luce mattutina Emma distolse lo sguardo dal finestrino, appoggiò il capo contro lo schienale della poltrona e chiuse gli occhi. Per qualche istante il bagliore azzurrino indugiò sotto le sue palpebre stanche e un'ondata di nostalgia la assalì con tale impeto da farle mancare il fiato per la sorpresa. È lo stesso cielo del quadro di Turner sopra il camino del salotto a Pennistone Royal, pensò, il cielo dello Yorkshire in una giornata di [[primavera]], dopo che il [[vento]] ha spazzato via la nebbia delle colline.
 
===''La [[voce]] del [[cuore]]''===
''Sono ritornata perché lo volevo, di mia volontà. Nessuno mi ha costretta. Ma ora che sono qui vorrei fuggire, nascondermi di nuovo nell'oscurità, mettere l'oceano immenso tra me e questo luogo. Irradia tristi presagi''.
 
===''Un [[sogno]] tutto nuovo''===
La bambina era appollaiata su una sporgenza rocciosa a picco sul [[fiume]]. Sedeva perfettamente immobile, lo sguardo fisso sulla [[famiglia]] d'anatre che tracciava cerchi sulla cupa superficie dell'[[acqua]].<br>Aveva occhi grandi, un po' distanti, grigioverdi e severi, il visino serio. Ma di tanto in tanto un [[sorriso]] le illuminava il volto, mentre osservava divertita il buffo sguazzare degli anatroccoli.
 
==Bibliografia==