Nagib Mahfuz: differenze tra le versioni

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*Non disprezzare mai la [[politica]], perché la politica è la metà della [[vita]], o la vita intera se si considera che la [[saggezza]] e la [[bellezza]] sono al di sopra della vita stessa. (da ''Il Palazzo del Desiderio'')
 
==''Vicolo del Mortaio''==
===[[Incipit]]===
Il tramonto si annunciava e il Vicolo del Mortaio andava coperendosi di un velo bruno, reso ancora più cupo dalle ombre dei muri che lo cingevano da tre lati. Si apriva sulla Sanadiqiyya e poi saliva, in modo irregolare: una bottega, un caffè, un forno. Di fronte ancora una bottega, un bazar e subito la sua breve gloria terminava contro due case a ridosso, entrambe di tre piani.
 
===[[Explicit]]===
Il buon Kamil si accigliò, impallidì e gli occhi si riempirono di pianto ma lo Shaykh alzò le spalle indifferente e continuando a fissare il soffitto proseguì:<br>''Chi muore d'amore, di pena se ne muore<br>senza di questo non c'è alcun bene nell'amore.''<br>Infine si stropicciò le mani soffiandovi sopra e concluse:<br>"Signore e giudice di ogni cosa, concedici la misericordia dei santi. Signore, che io possa essere paziente, non ha forse ogni cosa la sua fine? Si, ogni cosa ha la sua fine, che in inglese si dice end e si scrive e.n.d.".
 
{{NDR|Traduzione di Paolo Branca, Universale Economica Feltrinelli, 1996. ISBN 8807811197}}
 
 
==Bibliografia==
*Naguib Mahfouz, ''Il Palazzo del Desiderio'', traduzione di B. Pirone, Pironti, 2002. ISBN 8879371800
*Naguib Mahfouz, ''Vicolo del Mortaio'', traduzione di Paolo Branca, Universale Economica Feltrinelli, 1996. ISBN 8807811197
 
==Altri progetti==