Giorgio Porro: differenze tra le versioni

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[[Londra]] è il principio e la fine. La sua «totalità», inoltre, ha una dinamica intrinseca; la città si espande e si rinnova di continuo. Con tutto il conservatorismo e l'amore per la tradizione, innati negli inglesi, non v'è forse un altro posto dove il panorama muti così in fretta. È vero d'altronde che si è disposti a cambiare molto purché tutto rimanga lo stesso. Ed è al fascino di questa nota contraddizione del carattere nazionale che Londra risponde puntualmente con l'instancabile trascorrere del suo caleidoscopio umano. È difficile dire se sia davvero «la città più grande del mondo».
===Citazioni===
*Con una certa alterigia lo scrittore [[William Hazlitt]] sentenziava agli inizi dell'800: «Non credo che si possa trovare niente che meriti il nome di società fuori di Londra» È il cuore della nazione. E i successivi trapianti, un secolo dopo l'altro, l'hanno reso infinito. Il dottor [[Samuel Johnson|Johnson]] concludeva: «Quando un uomo è stanco di Londra, vuol dire che è stanco della vita; perché a Londra c'è tutto quello che la vita può permettersi di avere». (p. 10)
*Il Tamigi non ha scenografia consapevole, la faccia che presenta è quella che i secoli hanno fatto, con le ombre e le rughe che nessuno si è mai curato di coprire di cipria. (p. 20)