Gustavo Zagrebelsky: differenze tra le versioni

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'''Gustavo Zagrebelsky''' (1943 – vivente), giurista italiano.
 
==Citazioni di Gustavo Zagrebelsky==
*La Costituzione, ciò che ci siamo dati nel momento in cui eravamo sobri, a valere per i momenti in cui siamo sbronzi. (da ''Valori e diritti: dietro ai conflitti della politica'', ne ''la Repubblica'' del 22 febbraio 2008, aforisma originario di Jon Elster, professore di scienze sociali a New York)
*Un grande giurista del secolo scorso, cattolico per giunta, ha scritto che evocare il diritto naturale nelle nostre [[società]], dove convivono valori, concezioni della [[vita]] e del [[bene]] comune diverse, significa lanciare un grido di [[guerra]] civile. [...] Questo incitamento, per quanto nobili a taluno possano sembrarne le motivazioni, è sovversivo; è l'espressione della pretesa di chi ha l'ardire di porsi unilateralmente al di sopra delle leggi e della Costituzione. (da ''Le false risposte del diritto naturale'', ne ''la Repubblica'' del 4 aprile 2007)
 
{{Intestazione|''[http://www.radioradicale.it/scheda/252227 Costituzione, i suoi primi 60 anni]'', incontro pubblico organizzato da Giustizia e Libertà, Camera del Lavoro di Milano, 23 aprile 2008}}
 
*Tutti vogliono cambiare la Costituzione ma tutti hanno idee diverse su come cambiarla: il miracolo costituente d´'un tempo è difficile che si rinnovi oggi, quando qualsiasi mutamento della Costituzione si risolve, per gli uni e per gli altri, in un vantaggio o in uno svantaggio, che ciascuno è in grado di calcolare. Manca quell´'iniziale "velo dell´'ignoranza" circa la distribuzione dei costi e dei benefici che, all´'inizio di un´'epoca costituzionale, induce ad orientarsi secondo idee generali e non secondo interessi particolari.
==''Costituzione, i suoi primi 60 anni''==
*Quello che, in origine, si considerava un disegno unitario di vita politica e sociale (la Costituzione, ndr), ha iniziato a essere scomposto concettualmente in parti diverse e le si è trattate, ora questa ora quella, come materia che potesse essere ri-trattabileritrattabile (in tutti i sensi) a seconda delle esigenze del momento: secondo, diciamo così, opportunità e, qualche volta, opportunismo. E'È caduto insomma quello che si disse essere stato fino ad allora il "tabù costituzionale", l´'intoccabilità della Costituzione
Incontro pubblico organizzato da [http://www.libertaegiustizia.it giustiziaelibertà] per celebrare i 60 anni della Costituzione (tenutosi presso la Camera del Lavoro di Milano il 23-04-2008)
[http://www.radioradicale.it/scheda/252227 Tutta la serata dal sito di Radioradicale.it]
*Tutti vogliono cambiare la Costituzione ma tutti hanno idee diverse su come cambiarla: il miracolo costituente d´un tempo è difficile che si rinnovi oggi, quando qualsiasi mutamento della Costituzione si risolve, per gli uni e per gli altri, in un vantaggio o in uno svantaggio, che ciascuno è in grado di calcolare. Manca quell´iniziale "velo dell´ignoranza" circa la distribuzione dei costi e dei benefici che, all´inizio di un´epoca costituzionale, induce ad orientarsi secondo idee generali e non secondo interessi particolari.
*Quello che, in origine, si considerava un disegno unitario di vita politica e sociale (la Costituzione, ndr), ha iniziato a essere scomposto concettualmente in parti diverse e le si è trattate, ora questa ora quella, come materia che potesse essere ri-trattabile (in tutti i sensi) a seconda delle esigenze del momento: secondo, diciamo così, opportunità e, qualche volta, opportunismo. E' caduto insomma quello che si disse essere stato fino ad allora il "tabù costituzionale", l´intoccabilità della Costituzione
*Tutti, quasi, nel ceto politico, si dichiarano per una riforma, salvo dissentire su quale. La conseguenza è che la Costituzione è restata in piedi per mancanza di forza sufficiente a modificarla: una situazione imbarazzante di logoramento, di erosione continua della sua legittimità. È stato così fino a ora, e già si dice che si proseguirà: si spera, ma con limitate speranze, che si giunga presto al termine di questo tempo di costituzione sempre da riformare e mai riformata.
 
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==''Lo Stato e la Chiesa''==
{{NDR|Raccolta di articoli pubblicati nelle pagine de ''la Repubblica''.}}
 
*La democrazia, come la concepiamo e la desideriamo, in breve, è il regime delle possibilità sempre aperte. Non basandosi su certezze definitive, essa è sempre disposta a correggersi perché – salvi i suoi presupposti procedurali (le deliberazioni popolari e parlamentari) e sostanziali (i diritti di libera, responsabile e uguale partecipazione politica), consacrati in norme intangibili della Costituzione, oggi garantiti da Tribunali costituzionali – tutto può sempre essere rimesso in discussione. In vita democratica è una continua ricerca e un continuo confronto su ciò che, per il consenso comune che di tempo in tempo viene a determinarsi modificandosi, può essere ritenuto prossimo al bene sociale. Il dogma – cioè l'affermazione definitiva e quindi indiscutibile di ciò che è vero, buono e giusto – come pure le decisioni di fatto irreversibili, cioè quelle che per loro natura non possono essere ripensate e modificate (come mettere a morte qualcuno), sono incompatibili con la democrazia. (''Uomini senza dogmi'', 4 aprile 2001)
*La democrazia non presuppone affatto quel relativismo etico che il magistero della Chiesa giustamente condanna. Essa, al contrario, si alimenta di convinzioni etiche e ideali che cercano di diffondersi e di affermarsi fino a diventare forza costitutiva della società. Ciò presuppone però il libero confronto e questo, a sua volta, la libera e diretta partecipazione di coloro che vi portano le proprie convinzioni, quale che ne siano la fonte e il fondamento, laico o religioso. La democrazia è, per così dire, un regime in prima persona, non per interposta persona. Se essa è occupata da forze che agiscono come longa manus di poteri esterni, diventa il luogo di scontro e prepotenza di potentati che obbediscono alle loro regole e non rispondono a quelle della democrazia: potentati che sono, tecnicamente, irresponsabili. (da ''Il referendum e l'astensione come arma'', 27 maggio 2005)
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==Bibliografia==
*Gustavo Zagrebelsky, ''Lo Stato e la Chiesa'', raccolta di articoli pubblicati nelle pagine de ''la Repubblica'', Biblioteca di Repubblica, 2007.
 
==Altri progetti==