Agnolo Poliziano: differenze tra le versioni

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«»[[Immagine:Angelo Poliziano.JPG|thumb|right|200px|Angelo Poliziano]]
'''Angelo Ambrogini''', detto '''Poliziano''' (1454 – 1494), letterato e umanista italiano.
 
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*''Ah quanto è uom meschin, che cangia voglia | per donna, o mai per lei s'allegra o dole, | e qual per lei di libertà si spoglia | o crede a sui sembianti, a sue parole! | Ché sempre è più leggier ch'al vento foglia, | e mille volte el dì vuole o disvuole: | segue chi fugge, a chi la vuol s'asconde, | e vanne e vien, come alla riva l'onde''.(p. 44)
*''Dolce Paura e timido Diletto, | dolce Ire e dolce Pace insieme vanno; | le Lacrime si lavon tutto il petto | e 'l fiumicello amaro vrescer fanno; |Pallore smorto e paventoso Affetto | con Magrezza si duole e con Affanno; | vigil Sospetto ogni sentiero spia, | Letizia balla in mezzo della via''. (p. 81)
===Citazioni sull'opera===
 
*La corretta interpretazione dell' ''incipit'' delle Stanze consente insomma una sorta di recupero del programma del Poliziano, il quale si proponeva evidentemente di non allontanarsi dalla tradizione e di far posto a sua volta, giunto che fosse a parlare della giornata del torneo, alla descrizione del solenne corteo («le gloriose pompe»), cui avrebbe dovuto seguire la narrazione dei «fieri ludi». (Stefano Carrai, dalla prefazione a: Angelo Poliziano, ''Stanze'', Mursia, 1988)
 
 
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==Bibliografia==
*Ugo Dotti, ''La letteratura italiana'', Laterza, Bari, 1993.
*Angelo Poliziano, ''Stanze'', a cura di Stefano Carrai, Mursia, 1988.
 
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