Emanuele Severino: differenze tra le versioni

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*L'individuo Severino, in quanto ancora abitato dalla volontà di potenza, può cedere a tutte le debolezze cui si abbandonano gli immortali. Ma l'io Severino autentico, che come tutti sta da sempre aperto alla verità, e perciò è qualcosa di infinitamente più grande di Dio, non può avere paura della morte. (dal ''Corriere della Sera'', 4 agosto 1981)
*La [[filosofia]] va necessariamente verso il proprio tramonto, cioè verso la scienza, che tuttavia è il modo in cui oggi la filosofia vive. [...] Tutti possono vedere che la filosofia, su scala mondiale, declina nel sapere scientifico. (da ''Che cosa fanno oggi i filosofi?'')
*La [[morte]] è l'assentarsi dell'eterno. (citatoda in''La [[Giannilegna Vattimo]],e ''Filosofiala al presentecenere'', Garzanti, Milano 1990Rizzoli)
*La [[scienza]] è una elaborazione di tecniche per raggiungere in modo ottimale certi scopi. [...] Dati certi scopi la scienza indica i mezzi relativamente più idonei per realizzarli; ma non indica quali scopi debbano essere perseguiti. (da ''Che cosa fanno oggi i filosofi?'')
*Ma, si dirà, e la scienza? La scienza è fede?! Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere «verità», nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto («verità», appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –; tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all' interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi. (da ''Le fedi e la lotta per il potere'', ''Corriere della Sera'', 24 maggio 2007, p. 40)