Johann Gottlieb Fichte: differenze tra le versioni

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*L'io è finito perché deve essere delimitato, però in questa finitezza è infinito perché il confine può essere spostato sempre più in là, all'infinito. È infinito secondo la sua finitezza e finito secondo la sua infinità. (da ''Fondamento dell'intera dottrina della scienza'', 1794 – GA, I/2 p. 394)
*L'Io puro oppone nell'Io ad un io divisibile un non-io divisibile. (dalla ''Dottrina della scienza'', 1794)
*L'umanità respinge il cieco caso e il potere del destino. Essa ha in mano il proprio destino. (da:citato in [[Roger Garaudy]], ''Karl Marx'')
*L'[[uomo]] ha la missione di vivere in [[società]]; se viene isolato, non è un [[uomo]] intero e completo, anzi contraddice se stesso. (dalle ''Lezioni sulla missione del dotto'', 1794)
*L'[[uomo]] può ciò che egli deve; e se dice: "Io non posso", segno è che non vuole. (da ''Contributo per rettificare i giudizi del pubblico sulla Rivoluzione francese'', 1793)
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*I ''Fondamenti della dottrina della scienza'' ci insegnano che il fine della nostra esistenza è instaurare il regno del razionale, in noi e fuori noi, nella natura e nella società. ([[Roger Garaudy]])
*L'idea madre del sistema di Fichte è quella dell'uomo creatore, la concezione che l'uomo è ciò che egli stesso si fa. ([[Roger Garaudy]])
 
==Bibliografia==
*Roger Garaudy, ''Karl Marx (Clefs pour Karl Marx)'', traduzione di Marilena Feldbauer, Casa Editrice Sonzogno, Milano 1974.
 
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