Paul Ginsborg: differenze tra le versioni

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*L'accettazione acritica e adulatoria della dittatura stalinista serví a poco per far progredire la causa del socialismo in Italia. Sia i comunisti sia la grande maggioranza dei socialisti sostenevano con cieca fiducia (perlomeno in pubblico) che il sistema statale sovietico rappresentava la realizzazione del socialismo. Erano già in circolazione, tuttavia, prove sufficienti che giungevano da diverse fonti per porre seriamente in dubbio questa affermazione. Per parecchi appartenenti ai ceti medi, ma non solo per loro, la Russia stalinista appariva invece come un regime totalitario che eliminava i suoi oppositori politici, distruggeva i contadini e controllava con ferocia la vita privata dei cittadini. Se questo era il socialismo non volevano averci nulla a che fare. Non fu per caso che la Democrazia cristiana mise la parola ''Libertas'' al centro del proprio vocabolario politico e sullo scudo crociato che divenne il simbolo elettorale del partito. Tutti i tentativi di Togliatti di costruire un blocco storico» di forze sociali attorno alla classe operaia si infrangevano contro questa barriera ideologica. Finché stalinismo fu sinonimo di socialismo, un gran numero di italiani continuò a preferire il sistema capitalista, malgrado tutte le sue ingiustizie. (cap. 3, p. 115)
*La mitologia della guerra fredda vuole che De Gasperi abbia attraversato l'Atlantico per ricevere dagli americani l'ordine di cacciare le sinistre dal governo. È un'ipotesi che suona alquanto improbabile. Il rapporto dell'America con la Dc non era, o almeno non era ancora, del tipo «io ordino e tu obbedisci». [...] Fu De Gasperi a prendere l'iniziativa della visita, e non il Dipartimento di Stato a convocarlo. È possibile che egli abbia tenuto segrete eventuali discussioni sull'espulsione delle sinistre, ma i funzionari americani vedevano a quell'epoca la situazione italiana in termini prevalentemente difensivi: il problema era quello di bloccare l'avanzata delle sinistre, non di decidere quando porre termine alla coalizione di governo. (cap. 3, p. 135)
*La lotta dei mezzadri si concluse cosí con un fallimento sostanziale, anche se non totale. Essa lasciò tuttavia un'eredità rilevante: si era imposta una tradizione di azione e cooperazione collettiva; famiglie e collettività erano state improvvisamente intrecciate; i giovani avevano contestato il potere dittatoriale dei vecchi, la campagna quello delle città. Chi ne guadagnò di piú furono i comunisti, che erano stati attivi nella Federterra e che avevano guidato ed educato i mezzadri nel corso della lotta. E'È a questo periodo che risale il solido supporto elettorale offerto dal centro-Italia rurale al Pci. (cap. 3, p. 145)
*Il movimento contadino del 1944-47 e quello del 1949-50 costituirono nondimeno degli straordinari tentativi per spezzare il modello di una società frantumata dalla sfiducia. Individualismo e solidarietà, famiglia e collettività si rapportavano l'un l'altra in una drammatica mescolanza di aspirazioni e delusioni. Fu questo il tentativo piú grande compiuto nel Sud agricolo di collocare la famiglia entro un contesto collettivo. E fu anche l'ultimo. (cap. 4, p. 168)
*E'È quindi in questo contesto che la riforma agraria assume il suo pieno significato. All'egemonia ideologica e culturale fornita dalla rete delle parrocchie, la Dc aggiungeva adesso la base materiale su cui fondare il proprio consenso. Alla fiducia comunista in un'azione dal basso come mezzo per modificare in profondità la situazione nelle campagne, la Dc rispose attuando, secondo i propri criteri, una riorganizzazione e un riorientamento dall'alto. La riforma agraria può cosí essere vista come un elemento nella strategia del consenso della Democrazia cristiana, basata sull'uso e l'abuso del potere statale. (cap. 4, p. 187)
*Nelle campagne meridionali i comunisti avevano cercato di creare un sistema di valori che incoraggiasse le famiglie a unirsi in una battaglia collettiva per un futuro migliore. Nelle città meridionali, per contrasto, la Dc rispose con un appello a valori piú tradizionali e a un sistema che offriva soluzioni individuali all'interno di una rete clientelare. Nel Nord cattolico un'ideologia integralista cercava di legare strettamente la famiglia alle organizzazioni clericali e alla crociata per una società cattolica. Nel Sud il rapporto famiglia-Chiesa-società era di tipo diverso: la famiglia lottava per la propria sopravvivenza; la Chiesa prendeva la forma di un santo protettore (ad esempio san Gennaro); la società, se tutto andava bene, quella di un protettore politico benefico. (cap. 5, p. 244)
*Nella storia d'Italia il «miracolo economico» ha significato assai di piú che un aumento improvviso dello sviluppo economico o un miglioramento del livello di vita. Esso rappresentò anche l'occasione per un rimescolamento senza precedenti della popolazione italiana. Centinaia di migliaia di italiani, come la famiglia Antonuzzo, partirono dai luoghi di origine, lasciarono i paesi dove le loro famiglie avevano vissuto per generazioni, abbandonarono il mondo immutabile dell'Italia contadina e iniziarono nuove vite nelle dinamiche città dell'Italia industrializzata. (cap. 7, p. 294)