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==''L'ispirazione kantiana nell'estetica di Federico Schiller''==
===[[Incipit]]===
''Il tentativo di superare il dualismo kantiano'' - La Critica del [[giudizio]] di [[Immanuel Kant|Kant]] aveva invano tentato di superare il dualismo delle due prime ''Critiche'', gittando con l'[[idea]] di finalità un ponte tra il fenomeno e il noumeno, fra il [[mondo]] delle necessità e quello della [[libertà]]. I due mondi rimanevano in ultima analisi sovrapposti e solo esteriormente collegati, in quanto l'[[ordine]] dei fenomeni naturali nel complesso delle sue [[Legge|leggi]] si affermava, sebbene soltanto per uso regolativo delle idee della nostra [[ragione]], preformato in modo da rendere possibile il realizzarsi della [[coscienza]] [[morale]]. Una vera e propria armonia prestabilita con un artificioso ''Deus ex machina''.
===Citazioni===
*Lo [[Friedrich Schiller|Schiller]], accettando l'[[eredità]] kantiana di io intelligibile ed io sensibile, distingue due aspetti che nell'[[uomo]] solo astrattamente possiamo dividere e ai quali deve arrestarsi la nostra analisi: la persona, che permane, e i suoi stati che mutano. (da ''Logos'', II fascicolo p. 110)