Plinio il Giovane: differenze tra le versioni

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'''Gaio Plinio Cecilio Secondo''', detto '''Plinio il Giovane''' (61 – 113), uomo politico e scrittore latino.
 
*C. Plinio al suo [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]<br>Chiedi che io ti scriva come mio [[Gaio Plinio Secondo|zio]] uscì di vita, perché tu, o Tacito, possa tramandare ai posteri la sua fin e in modo conforme alla verità.<br>Te ne sono grato, perché vedo che alla sua morte, qualora sia celebrata da te, arride gloria immortale.<br>Certamente egli, come le popolazioni, come le città, fu coinvolto nella catastrofe delle terre più belle del mondo e la memoria dell'evento gli assicurò una vita quasi per sempre; certamente compose moltissime opere che rimarranno: tuttavia gli scritti tuoi, eterni, contribuiranno in modo decisivo alla perennità del nome.<br>Beati coloro cui gli dei concessero di compiere fatti degni di essere scritti o di scrivere fatti degni di essere letti, ma beatissimi io credo coloro cui furono concessi l'uno e l'altro dono. Fra questi sarà annoverato mio zio per i libri suoi e tuoi. Perciò volentieri mi assumo il compito che mi affidi, anzi insisto per ottenerlo. (Citatodalle ''Epistole''; citato in: ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli, 2000)
*Dolce far niente. (dalle ''Epistole'')
*I voti infatti si contano, non si pesano, né può farsi diversamente in una pubblica assemblea, dove nulla è tanto ineguale che l'eguaglianza stessa.
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:''Non enim excursus hic ejus, sed opus ipsum est.'' (da ''Lettere'', V, VI;<ref>citato in Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992, dedica del vol. VII</ref>)
*Talora non è meno eloquente il tacere del parlare. (dalle ''Epistole'')
 
==Bibliografia==
*Gaio Plinio Cecilio Secondo, dalle ''Epistole'', citato in: ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli 2000.
 
== Note ==