Pietro Ingrao: differenze tra le versioni

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==''Masse e potere''==
===[[Incipit]]===
Intendo svolgere alcune considerazioni sui caratteri del partito democristiano, sul modo con cui si determinarono e si svilupparono i suoi rapporti con la società italiana nel momento del crollo del fascismo e sulle novità che esso introdusse nella vita politica italiana. Dico subito che non condivido la tesi che riduce il partito democristiano ad un partito conservatore. Ritengo anzi che questo giudizio - a volte dichiarato, a volte sottinteso - oscura aspetti importanti, che hanno deciso della « fortuna » del partito democristiano, e che sono alla radice delle sue contraddizioni interne.<br>Dato il tempo a disposizione potrò procedere solo per affermazioni, limitandomi spesso, più che a giungere a conclusioni, ad indicare temi di ricerca.
 
===Citazioni===
*[[Giorgio Amendola|Amendola]] ha toccato nel suo intervento la grande e difficile questione dell'unità da realizzare tra disoccupati e occupati. Sono pienamente d'accordo che la realizzazione di tale unità è un obiettivo decisivo: se si determina una frattura tra occupati e disoccupati, tutta la battaglia per un nuovo sviluppo subisce un colpo. Perciò la [[Questione meridionale|questione del Mezzogiorno]] ancora ha carattere centrale. (p. 98)
*[...] la crisi attuale degli apparati pubblici, la loro cosiddetta inefficienza prendono solo l'aspetto di fatti di « corruzione » e di prepotenza, proprio perché visti a sé, epidermicamente e non nella loro connessione con il processo sociale.<br>Riflettere alle vicende degli anni cinquanta, alle lotte ed anche ai ritardi di allora, ci porta dunque a temi brucianti dell'oggi, e può giovare anche a quel ripensamento della questione meridionale in un discorso europeo che appare oggi urgente. (p. 99)
 
==Bibliografia==