Leo Valiani: differenze tra le versioni

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*Anni fa si svolse in [[Inghilterra]] un curioso dibattito: il poeta [[Thomas Stearns Eliot|Eliot]] si chiedeva come mai si potesse ammirare l'opera di un [[poeta]] (nella fattispecie [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]]) di cui non si accettassero le [[Idea|idee]], la concezione della [[vita]]. E il problema era dichiarato insolubile. Eppure il problema era già stato risolto da [[Karl Marx|Marx]], ammiratore della tragedia greca, sorta da una struttura sociale e da una concezione del [[mondo]] che non era certo la sua. Ed anche [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] non negava l'arte di [[Richard Wagner|Wagner]] quando dichiarava che « I maestri cantori » erano un attentato alla [[civiltà]], e non si poneva il problema perché riconosceva che tra l'ammirazione estetica e il consenso etico non c'è necessario rapporto di causa a effetto.In ogni modo un simile problema non si può porre in [[Italia]] perché in Italia è passato Croce. (p. 51)
*Un romanziere della [[fama]] internazionale di [[Arthur Koestler| Koestler]], il cui [[libro]] più diffuso si guadagnò poi una recensione lusinghiera di Benedetto Croce, ha narrato in « Schiuma della terra » come la filosofia crociana fosse il nostro argomento di conversazione quotidiana anche in campo di concentramento. (p. 59)
*Le [[prigione|carceri]] sono luoghi favorevoli alla lettura dei testi di [[filosofia]]. [[Silvio Spaventa]], zio di Croce, spese, e spese bene, gli anni dell'ergastolo nella meditazione delle opere di [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]]. (p. 61)
*Sovente, gli uomini trovano di aver interesse a non pensare o non hanno l'[[energia]] e la costanza intellettuale occorrenti per pensare sul serio. Ma se pensano, vincendo gli ostacoli pratici che si frappongono al pensare, possono giungere al vero. (p. 67)
*Se il [[pensiero]] è [[verità]], esso, ove non incontrasse ostacoli, consisterebbe nella contemplazione di se medesimo. (p. 68)