André Roussin: differenze tra le versioni

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==''Bobosse''==
===[[Incipit]]===
<poem>(''All'alzarsi del sipario in mezzo alla scena un giovanotto in maglione sportivo fa la verticale contando: «93 – 94 – 95 – ...». Bussano. «Avanti!». Entra un signore con un microfono in mano. «96 – 97 – 98 – 99 – 100!»'').
'''LE PERSONE'''<br>'''BOBOSSE-TONY – EDGARDO-LEONE – REGINA-SIMONA – ANNA MARIA-GILBERTA – LO ZIO EMILIO-MARONNIER – UN RADIOCRONISTA – GIROLAMO – MINOUCHE – YVETTE – UN AGENTE – IL DIRETTORE DI SCENA'''<br><br>''Lo studio di Bobosse, che è artista disegnatore. Una scena abbastanza elegante, estrosa e divertente, con un grande tavolo da disegno e tutto l'occorrente per un disegnatore che usa anche i colori. I mobili siano adattati in modo da far capire come l'arredamento faccia casa e studio; questo perché il primo quadro del secondo atto – che è la casa di Tony – non sarà che il medesimo studio. Qui è rifatto sulla scena con un po' più di colore e di fantasia. Insomma lì saremo nella «realtà», mentre qui siamo nel teatro dove si sta recitando la commedia'' Bobosse. ''Grande finestra, lucernario sulla parete di fronte; porte ai lati e scala a sinistra.''<br><br>'''ATTO PRIMO'''<br>(''All'alzarsi del sipario in mezzo alla scena un giovanotto in maglione sportivo fa la verticale contando: «93 – 94 – 95 – ...». Bussano. «Avanti!». Entra un signore con un microfono in mano. «96 – 97 – 98 – 99 – 100!»'').<br>BOBOSSE (''si rimette in piedi'') – Auff! Buongiorno.<br>IL RADIOCRONISTA (''balbettando'') – M... mille scuse.<br>BOBOSSE – Non c'è di che. Bisognava assolutamente che arrivassi fino a cento. Avevo lasciato la porta aperta in caso di una visita. Mi avete sentito gridare «Avanti!», siete entrato, è logico, non fa una grinza. A mia volta mille scuse d'avervi ricevuto con i piedi per aria...<br>IL RADIOCRONISTA – Ma niente affatto, è del tutto normale...<br>BOBOSSE – Ah sì?<br>IL RADIOCRONISTA – Insomma, volevo dire...<br>BOBOSSE Posso far niente per voi?<br>IL RADIOCRONISTA – Come lo si può capire dal microfono, sono un radiocronista, signor Grénier. Sono proprio quello stesso che avant'ieri vi ha chiesto l'appuntamento che avete avuto la bontà di fissare per oggi. Sono puntuale.<br>BOBOSSE – Veramente l'avevo dimenticato.
'''Bobosse''': (''si rimette in piedi''): Auff! Buongiorno.
'''Il radiocronista''': (''balbettando'') M... mille scuse.
'''Bobosse''': Non c'è di che. Bisognava assolutamente che arrivassi fino a cento. Avevo lasciato la porta aperta in caso di una visita. Mi avete sentito gridare «Avanti!», siete entrato, è logico, non fa una grinza. A mia volta mille scuse d'avervi ricevuto con i piedi per aria...
'''Il radiocronista''': Ma niente affatto, è del tutto normale...
'''Bobosse''': Ah sì?
'''Il radiocronista''': Insomma, volevo dire...
'''Bobosse''': Posso far niente per voi?
'''Il radiocronista''': Come lo si può capire dal microfono, sono un radiocronista, signor Grénier. Sono proprio quello stesso che avant'ieri vi ha chiesto l'appuntamento che avete avuto la bontà di fissare per oggi. Sono puntuale.
'''Bobosse''': Veramente l'avevo dimenticato.</poem>
 
===Citazioni===
*Non bisogna mai esitare fra una seccatura e una cenetta deliziosa. Bisogna sempre scegliere la seccatura. (p. 13)