Michel de Certeau: differenze tra le versioni

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'''Michel de Certeau''' (1925 – 1986), storico gesuita francese.
 
==''La scrittura dell'altro.''==
'''Copyright''': Raffaello Cortina, Milano, 2005, a cura di Silvana Borutti.
 
*Il [[citazione|citato]] è frammentato, riutilizzato e maneggiato in un testo; vi è alterato. Ma in questa posizione in cui non ha più un suo specifico, esso resta suscettibile di riportare, come in un sogno, un'inquietante estraneità: potere surrettizio e e alterante del rimosso.
*In questo luogo sconsacrato {{NDR|Nei territori dei nativi americani}}, abbandonato dalla credenza, la teoria ha tuttavia la forma di una storia che non si confessa. Essa vi si produce come autonoma, ma negando la storicità "credente" di cui prende il posto e da cui dipende ancora.
*La struttura interna del discorso fa ''chicane''. Produce un tipo di lettore: un destinatario citato, identificato e istruito proprio dal fatto di essere posto nella situazione della cronaca di fronte a un sapere. Organizzando lo spazio testuale, essa stabilisce un contratto e organizza uno spazio sociale. Da questo punto di vista il discorso fa quello che dice. È performativo.
*La [[teoria]] non ha luogo nel tempo e nello spazio. È un non-luogo. L'origine è una forma (una rete di rapporti formali) e non una data, un personaggio o un libro della storia. Consiste più in ciò che la ricerca scientifica si dà come regole di lavoro che in ciò che riceve come legge di una storia.
 
==Bibliografia==
* Michel de Certeau, ''La scrittura dell'altro'', traduzione a cura di Silvana Borutti, Raffaello Cortina, Milano 2005.
 
==Altri progetti==