Robert Schumann: differenze tra le versioni

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Citazioni/Citazioni su/Linck
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'''Robert Alexander Schumann''' (1810 – 1856), compositore tedesco.
[[Immagine:Schuhmann.jpg|thumb|left|250 px|Robert Schumann]]
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*Può esistere per un [[uomo]] una visione più amara di quella d'un avvenire infelice, piatto e senza orizzonti, da lui stesso preparato? Preferirete sapermi povero e felice con la mia [[arte]], piuttosto che povero e infelice a occuparmi di giurisprudenza. L'avvenire è una grande parola. (da una lettera alla madre del 1830)
 
===Citazioni===
*Grazie, diletta, di aver pensato a me e di avermi scritto nel [[giorno]] del mio compleanno. Oh, s'io potessi rivedere te e i bambini. La [[Via|strada]] è troppo lunga, lo sai... È un [[sogno]] pensare che un anno fa noi eravamo insieme in [[Olanda]]... (Robert Schumann, da una lettera a [[Clara Wieck]] citato in: [[Giulio Confalonieri]], ''Storia della musica, Edizioni Accademia, Milano 1975.)
*[...] io sempre ho cercato , in tutte le mie composizioni, di lumeggiare non soltanto una forma musicale ma anche un'[[idea]]. (Robert Schumann, da una lettera a [[Franz Liszt|Liszt]] citato in: [[Giulio Confalonieri]], ''Storia della musica, Edizioni Accademia, Milano 1975.)
*Impossibile imparare da [[Franz Joseph Haydn|Haydn]] qualcosa di nuovo.
*Può esistere per un [[uomo]] una visione più amara di quella d'un avvenire infelice, piatto e senza orizzonti, da lui stesso preparato? Preferirete sapermi povero e felice con la mia [[arte]], piuttosto che povero e infelice a occuparmi di giurisprudenza. L'avvenire è una grande [[parola]]. (da una lettera alla madre del 1830)
*Suonate sempre con l'[[anima]]; sono le [[Legge|leggi]] della [[morale]] quelle che reggono l'[[arte]]; senza entusiasmo non si compie nulla di grande. (Robert Schumann, citato in : [[Giulio Confalonieri]], ''Storia della musica, Edizioni Accademia, Milano 1975.)
 
===Citazioni su Schumann===
*L'eccesso passionale di Schumann, volendo tutto comprendere, alcune volte finisce con l'ignorarsi. ([[Giulio Confalonieri]])
*Mendelssohn e Schumann aggiungono [[Pietra|pietre]], arricchiscono di opere difensive il castello che [[Franz Schubert|Scubert]] aveva incominciato a costruire, quasi giocando; che [[Franz Liszt|Liszt]] era andato avanti a munire, spinto dalla sua [[natura]] di virtuoso e dalla sua natura di profeta; che [[Frédéric Chopin|Chopin]] aveva scelto a dimora per poter sorprendere, da quel recesso, l'esistenza occulta degli atomi spirituali, e, col loro nobile impegno, con la loro sterminata [[passione]], col rinascente [[orgoglio]] nazionale e sociale, pervengono ad individuare, in maniera sempre più decisa e forte, la figura della nuova musica nordeuropea. ([[Giulio Confalonieri]])
*Schumann, assai meno ricco di senso cosmico ed elementare, giuoca il pericoloso giuoco di accostare alla fiamma le materie incendiarie. Lo fa perché il suo [[destino]]è di punire una sua istintiva dolcezza; è di resistere alla ghiandola, un po' oziosa e inconcludente delle sue fantasticherie, dimostrandosi attivo; è di assumere una parte nella [[lotta]] per le [[Vittoria|vittorie]] spirituali. L'Icaro ottocentesco non possiede più l'ingenuità superba e la superba [[ignoranza]] dell'antico [[figlio]] di Dedalo; il volo è pieno di terrori e di ripiegamenti; la consapevolezza porge orecchio ai richiami della [[prudenza]]. ([[Giulio Confalonieri]])
 
==Bibliografia==
*Giulio Confalonieri, ''La storia della musica'', Edizioni Accademia, Milano 1975.
 
 
==Voci correlate==