Friedrich Nietzsche: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Jiqi (discussione | contributi)
Jiqi (discussione | contributi)
Riga 240:
 
===Citazioni===
*"Io vi insegno il [[superuomo]]". L'uomo è qualcosa che deve essere superato. (''Prologo'', 3; 1972)
*L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, - un cavo al di sopra di un abisso. (''Prologo'', 4; 1972)
*Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una [[stella]] danzante. (''Prologo'', 5; 1972)
*Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare. E quando ho visto il mio demonio, l'ho sempre trovato serio, radicale, profondo, solenne: era lo spirito di gravità, grazie a lui tutte le cose cadono. Non con la collera, col riso si uccide. Orsù, uccidiamo lo spirito di gravità. Ho imparato ad andare: da quel momento mi lascio correre. Ho imparato a volare: da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso è un dio a danzare, se io danzo.(I, ''Del leggere e scrivere''; 1972)
*Due cose vuole l'uomo autentico: pericolo e giuoco. Perciò egli vuole la donna, come il giocattolo più pericoloso. L'uomo deve essere educato per la guerra e la donna per il ristoro del guerriero: tutto il resto è sciocchezza. Al guerriero non piacciono frutti troppo dolci. Perciò gli piace la donna; anche la donna più dolce è amara. (I, ''Delle femmine, vecchie e giovani''; 1972)
*Fratelli miei, forse sono crudele? Ma io dico: a ciò che sta cadendo si deve dare anche una spinta! (III, ''Di antiche tavole e nuove'', 20; 1972)
*Qui su questi monti io attendo "altri" e il mio piede non si alzerà di qui senza di loro, - più elevati, più forti, più vittoriosi, più lieti, squadrati e rettilinei nel corpo e nell'anima: "leoni che ridono" hanno da venire! (IV, ''Il saluto''; 1972)
*Ah, ci sono tante cose fra cielo e terra, di cui soltanto i poeti hanno sognato qualcosa.
*Ah, sono sempre pochi coloro il cui cuore ha lungo coraggio e lunga baldanza; e a questi anche lo spirito rimane paziente. Ma tutto il resto è vile. Il resto: sono sempre i più, il quotidiano, il superfluo, i troppi – tutti costoro sono vili!
*Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una [[stella]] danzante. (''Prologo'', 5; 1972)
*C'è sempre un grano di pazzia nell'[[amore]]. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia.
*Ci vuole più coraggio a concludere, che a fare un verso nuovo: tutti i [[medico|medici]] e i poeti lo sanno.
Line 257 ⟶ 251:
*Dormire non è poca arte: è necessario vegliare tutto il giorno per giungervi.
*Dovete avere solo nemici da odiare, e non nemici da disprezzare: dovete essere orgogliosi del vostro nemico.
*Due cose vuole l'uomo autentico: pericolo e giuoco. Perciò egli vuole la donna, come il giocattolo più pericoloso. L'uomo deve essere educato per la guerra e la donna per il ristoro del guerriero: tutto il resto è sciocchezza. Al guerriero non piacciono frutti troppo dolci. Perciò gli piace la donna; anche la donna più dolce è amara. (I, ''Delle femmine, vecchie e giovani''; 1972)
*È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'[[amore]]. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia.
*Essi si vantano di non mentire: ma l'impotenza a mentire è ben lungi dall'amore per la verità. Guardatevi da loro! [...] Chi non sa mentire non sa che cos'è la verità.
*Fratelli miei, forse sono crudele? Ma io dico: a ciò che sta cadendo si deve dare anche una spinta! (III, ''Di antiche tavole e nuove'', 20; 1972)
*In passato foste scimmie, ma ancor oggi l'uomo è più scimmia di qualsiasi scimmia.
*"Io vi insegno il [[superuomo]]". L'uomo è qualcosa che deve essere superato. (''Prologo'', 3; 1972)
*L'uomo è un ponte tra la scimmia e il superuomo.
*Là, dove lo stato cessa, li vedete, fratelli miei, l'arcobaleno e i ponti del superuomo?
Line 265 ⟶ 262:
*La vita è una sorgente di [[piacere]]: ma per colui nel quale parla lo stomaco guasto, padre dell'afflizione, tutte le fonti sono avvelenate.
*Le vostre debolezze sono salite al cielo delle virtù.
*L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, - un cavo al di sopra di un abisso. (''Prologo'', 4; 1972)
*Ma dove trovai essere vivente, la udii anche il discorso dell'obbedienza. Ogni essere vivente è qualcosa che obbedisce. E questa è la seconda cosa: riceve comandi colui che non sa obbedire a sé stesso. Tale è l'essenza dell'essere vivente. E la terza cosa che udii è: che comandare è più difficile che obbedire. E non solo che chi comanda porta il peso di tutti coloro che obbediscono e che questo peso è facile che lo schiacci.
*Non di dove venite sia d'ora in poi il vostro [[onore]], bensì dove tendete! La vostra volontà e il vostro piede che vuole portarvi al di là di voi stessi, questo sia il vostro nuovo onore!
*Non vogliate nulla al di là della vostra [[capacità]]: hanno una falsità odiosa quelli che vogliono al di là delle proprie capacità. Soprattutto quando vogliono cose grandi! Poiché suscitano diffidenza verso le cose grandi, questi raffinati falsari e commedianti: – finché diventano falsi con se stessi, strabici, pieni di vermi e riverniciati, ammantati di parole forti, di virtù da esposizione, di opere splendenti e false.
*Perché gli uomini non sono eguali: così parla la giustizia.
*Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare. E quando ho visto il mio demonio, l'ho sempre trovato serio, radicale, profondo, solenne: era lo spirito di gravità, grazie a lui tutte le cose cadono. Non con la collera, col riso si uccide. Orsù, uccidiamo lo spirito di gravità. Ho imparato ad andare: da quel momento mi lascio correre. Ho imparato a volare: da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso è un dio a danzare, se io danzo.(I, ''Del leggere e scrivere''; 1972)
*Qual è la specie più alta dell'essere e qual è la più vile? Il parassita è la più vile, ma chi è della specie più alta nutre il maggior numero di parassiti.
*Questo santo vegliardo non ha ancora sentito dire nella sua foresta che: Dio è morto.
*Qui su questi monti io attendo "altri" e il mio piede non si alzerà di qui senza di loro, - più elevati, più forti, più vittoriosi, più lieti, squadrati e rettilinei nel corpo e nell'anima: "leoni che ridono" hanno da venire! (IV, ''Il saluto''; 1972)
*Se volete arrivare in alto, usate le vostre gambe! Non lasciatevi trasportare in alto, non sedetevi su dorsi e teste altrui!
*Sì, c'è qualcosa di invulnerabile, d'inseppellibile in me, qualcosa che frantuma le rocce: si chiama la mia [[volontà]]. Silenziosa e immutata resta al passare degli anni.[...] Sì, tu sei quella che trasforma tutti i sepolcri in rovine: salute a te, mia volontà! E soltanto dove ci sono sepolcri, ci sono resurrezioni.