Salvatore Cuffaro: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Dopo la condanna in primo grado a 5 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici}} Sono confortato, non sono colluso con la mafia e per questo resto presidente della Regione. Da domani torno al lavoro. (citato in ''[http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/cuffaro-processo/cuffaro-sentenza/cuffaro-sentenza.html Mafia, Cuffaro condannato a 5 anni]'', ''Repubblica'', 18 gennaio 2008)
 
* Onorevole Presidente, Onorevoli Colleghi, voglio, innanzitutto, rivolgervi un sentito ringraziamento per il senso di responsabilità che avete mostrato nell’approvare il bilancio e la legge finanziaria: atti indispensabili alla continuità dell’amministrazione regionale.
Ma due giorni or sono questo Parlamento si è anche pronunciato sulla mozione di sfiducia al Presidente della regione, che le opposizioni avevano unitariamente sottoscritto.
Il dibattito ha avuto un esito preciso: mi è stata rinnovata la fiducia. Ringrazio tutto il Parlamento per la correttezza dei toni. Ringrazio la maggioranza per il rinnovato sostegno.
Avevo già anticipato, tuttavia, che questo risultato politico non mi avrebbe automaticamente convinto a rimanere in carica. Ho vissuto anni di intensa sofferenza, confortato, oltre che dall’affetto di tanti siciliani, dalla cristiana consapevolezza che nella vita di un uomo essa non è mai vana. Mi ha confortato il riconoscimento, anche da parte del giudice, di quanto nel mio cuore era stato sempre certo: ossia l’assoluta estraneità del mio agire e del mio sentire, pubblico e privato, alle finalità di un’organizzazione come la mafia.
Ma tale sollievo non mi ha mai sottratto a quell’intensa riflessione che oggi mi vede nuovamente di fronte a voi per comunicarVi le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente della Regione, che formalizzerò nelle mani del Presidente della Repubblica.
Già al momento della sentenza sentivo dentro di me il dovere di compiere questo passo, ma ho deciso di attendere sino all’approvazione del Bilancio e della Legge Finanziaria, per senso di responsabilità verso una terra che continuerò ad amare e che in questi anni ho servito fedelmente, consegnando ad essa tutto il mio tempo e le mie energie. Non potevo lasciare poi che ogni mia decisione fosse assunta senza conoscere la volontà dell’Assemblea Regionale. Le odierne dimissioni non sono, dunque, frutto di alcun automatismo. Esse costituiscono, invece, una scelta personale, assunta per ragioni umane e politiche.
Insieme a tantissime manifestazioni di affetto e sostegno politico ho visto diffondersi, in questi giorni, una crescente ostilità verso la mia persona. Un sentimento che non mi appartiene né culturalmente né politicamente ed al quale in questi anni non ho saputo né voluto dare spazio.
E siccome, il popolo, più che i salotti o le manovre di palazzo, è sempre stato l’elemento centrale della mia esperienza politica, anche in questa circostanza così delicata non voglio sottrarmi a un confronto leale con esso.
In questi anni alla guida del governo regionale ho sempre cercato di tessere le ragioni dell’unità e del bene comune, in una terra straordinaria e difficile come la nostra. Sarebbe, perciò, risultato insopportabile alla mia coscienza l’idea di potere costituire, con la scelta di rimanere in carica, un fattore di divisione e contrapposizione sociale. Tutto ciò avrebbe alimentato ulteriori polemiche, poco utili, peraltro, a riaffermare il vero significato di atti e di eventi che, dal giorno della sentenza, ho visto quotidianamente distorti.
Francamente preferisco la via dell’umiltà. Lo faccio per non tradire quegli ideali ai quali sono stato educato, lo faccio per la mia famiglia e lo faccio come ultimo atto di rispetto verso i quali siciliani, che in questi anni ho servito con dedizione, semplicità e con quella onestà che sono certo mi verrà completamente riconosciuta. Fino a quando non ci sarà una sentenza definitiva, ci sarà una verità processuale e una verità sostanziale. Con la mia decisione rispetterò la prima, in coerenza con il comportamento che ho tenuto in questi anni nei confronti della magistratura e delle istituzioni, ma con determinazione mi batterò, in tutte le sedi, per l’affermazione della verità sostanziale, a difesa della mia vita pubblica e privata.
(discorso integrale tenuto all'Assemblea Regionale Siciliana il 26/01/08 con cui si annunciano le dimissioni irrevovcabili dalla Presidenza della Regione Siciliana)
 
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