Ardengo Soffici: differenze tra le versioni

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*Per innaffiare la polvere di una mattinata militare passata fra i vecchi indumenti da ''versarsi'' e i pagliericci disfatti, approdo a questo Cambrinus che adocchiai ieri, e la cui pace mi tenta in margine al viavai di una piazza che giudico deliziosa prima di saperla celebre.
*Una sola figura, or ora, mi ha colpito: una donna bruna, elegante, vestita di seta a righe orizzontali bianche e nere, con un cappello di feltro blu discretamente fiorito nell'ombra della larga tesa. È passata rasentando la ringhiera alla quale mi appoggio ed è sparita dietro l'angolo del caffè, alla mia destra.
*''Oi [[vita]], oi vita mia<br>O core'o chisto core.<br>Si' stato 'o primm'ammore<br>E 'o primmo e l'ultimo sarai pe' me.''<br>Era già più delle due quando siamo andati a letto.<br>Cosa malinconica la fusione di due corpi estranei, o quasi. [[Piacere]] sommario, misto d'inquietudine e di sospetti. L'antico [[pudore]] rinasce e rende incerti e goffi anche i più rotti alle galanterie se la grande ondata dell'amore non arriva a rendere puri e sani tutti gli atti e i più segreti e vivi, della carne infiammata.
*Passeggiando per santa Lucia, lungo i parapetti del [[mare]] di Posillipo, nel tepore profumato dell'aria notturna gonfia di serenate che salgono da oscuri gruppi di mandolinisti alle finestre banali e felici degli Excelsior e dei Bristol, ho voluto simulare ironicamente, a braccetto con Lina, la [[luna]] di miele delle basse letterature e delle cartoline illustrate.<br>Esageratamente estasiato nella serenità solitaria della riva insigne, ho contraffatto l'amore dei vent'anni, la calda languidezza senza [[parola|parole]] e con pochi [[bacio|baci]], a contatto di capelli e di fianco, intramezzata dall'allegro motteggio, o con molte parole e baci e frizzi che tornano inavvertitamente a rifinire in sospiri. Anche in questo giuoco, Lina ha saputo mostrare la sua finezza; è stata un'artista perfetta; tanto anzi che mi son domandato più d'una volta se la commedia non fosse ogni poco lì lì per diventare [[realtà]]. Gli è che il giuoco è pericoloso in effetto, e adesso non saprei dire con precisione cosa succeda nel mio [[cuore]], pur tanto navigato – né in quello di Lina.
*Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di [[sogno]], un canale di [[felicità]] trascinante gli [[oro|ori]] del crepuscolo, il carminio del [[cielo]] caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L'eleganze, gli amori passano e s'incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una [[gioia]] di cui porterò con me l'amoroso [[ricordo]].
 
{{NDR|Ardengo Soffici, ''La giostra dei sensi – Diario napoletano'', Vallecchi Editore – Il Melangolo, Mappano, 19911943.}}
 
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