Elezione: differenze tra le versioni

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*C'è sempre una parte di elettori che vota pel più forte dei candidati, e il più forte candidato è quello, al partito del quale l'ufficio definitivo appartiene; gli amici diventano da coraggiosi audaci; i nemici da prudenti vigliacchi addirittura. La genesi è questa: in principio stanno la presunta testa dell'elettore, che vuole Tizio invece di Caio, ed un pezzo di carta che si chiama scheda; poi la testa comanda alla mano di scrivere, e la mano per mezzo di una penna intinta d'inchiostro verga su la carta il nome preferito: poi questo pezzo di carta va all'urna misteriosa insieme a cento, a duecento, a mille altri; quindi uno dei componenti il seggio estrae la scheda: un altro la legge, e i scrutatori contano. Vedete bene, che il voto vale nel modo, come è letto, e non già in quello, come è scritto. Il lettore può non voler leggere o non saper leggere bene; e per effetto della innavvertenza il voto di Tizio è attribuito a Caio e viceversa. ([[Nicola Santamaria]])
*Facciamo [...] che il corpo elettorale trovi in sè stesso quei rimedi, che mai si possono creare fuori di esso. ([[Nicola Santamaria]])
*L'elettore subisce tutte le influenze e spesso le meno oneste; anzi le meno oneste a preferenza delle altre. ([[Nicola Santamaria]])
*Il deputato divenne l'uomo di affari di ciascun elettore; e poiché tra gli elettori quelli che hanno più bisogno di protezione sono i [[Camorra|cammorristi]], i ladri, quelli che insomma hanno o possono avere da fare con la [[giustizia]], divenne il protettore di tutti gli elettori in generale e della interessantissima classe dei bricconi in particolare. Era necessità; era utilità; imperocchè bisogna persuadersi che il vero e più efficace appoggio per trionfare nelle battaglie dell'urna è quello dei birbanti. La brava gente è fatta per restare a casa con le femmine e i bambini. ([[Nicola Santamaria]])