Marcello Pera: differenze tra le versioni

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*La [[sinistra]] odia la nostra cultura e la nostra civiltà a tal punto che è disposta a consegnarla, come la sta consegnando, all'[[Islam]]. La sua politica estera è l'acquiescenza con i paesi e gruppi terroristici; la sua politica interna è l'ingresso libero a tutti gli immigrati e la cittadinanza a buon mercato; la sua politica sociale è il multiculturalismo; perciò la sua politica urbanistica è chiudere la base americana di Vicenza! Ieri, oggi, sempre contro l'Occidente. E siccome Occidente vuol dire anche e soprattutto [[Cristianesimo]], la sinistra, per essere antioccidentale ha scelto l'anticristianesimo, cioè il laicismo. Questa è la nuova frontiera, il nuovo discrimine, la nuova linea di divisione fra noi e la sinistra. (da ''Libero'', 3 febbraio 2007)
*Non è una novità che i relativisti italiani, e non solo, tentino di usare l'[[Europa]], dove il relativismo è dominante, per raggiungere i loro obiettivi a livello nazionale. È l'ipocrisia con la quale molti parlano di Europa. [...] Purtroppo questa Europa è sminuita di per sé e da questa Europa si importano i peggiori vizi aggirando la sovranità nazionale (da un'intervista con ''Avvenire'', 11 dicembre 2007)
* Nel vocabolario corrente, laico è chi non crede, laicista è colui che crede che chi crede non abbia alcuna ragione per credere. Non è uno scioglilingua. Il laico non appoggia la propria concezione del mondo su una fede rivelata; il laicista ritiene che qualunque fede rivelata non abbia senso, se non banalmente privato, come un tic o un vizietto. L'uno non crede, o non riesce a credere, ma riconosce che la fede è una dimensione dell'esperienza umana che svolge una funzione propria, ad esempio il conferimento di senso alla vita, l'attribuzione all'uomo di un ruolo nel mondo, l'interpretazione del male. L'altro, il laicista, nega questa dimensione: la fede per lui è un'illusione o un fraintendimento o uno scacco alla ragione. (da ''La Stampa'', 19 gennaio 2008)
 
==Bibliografia==