Enrico Conci: differenze tra le versioni

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*Signori! badate che non esistono i popoli per le istituzioni, ma bensì le istituzioni per i popoli; badate che la causa nostra è buona e santa; badate che se per la forza materiale derivante dalla rilevante preponderanza numerica, ingiusta in se stessa, vi sarà forse dato di conservare questo organismo {{NDR|la Dieta}}, come è attualmente, la causa nostra è sorretta dall'immensa forza morale che riposa nel concetto del giusto e dell'equo. Il popolo trentino qui leva compatto a mezzo dei suoi deputati un grido virile: Frangar non flectar, e forse a niuno, o Signori, sarà dato di spezzare la vigorosa energia! {{NDR|Seduta della Dieta di Innsbruck del 21 dicembre 1900}}
 
*Fondandoci sui postulati del Presidente Wilson, riconosciuti ed accettati dalle potenze centrali, dichiariamo che tutti i territori italiani, finora soggetti alla monarchia austro-ungarica, nessuno eccettuato, li consideriamo come già virtualmente staccati dal suo nesso territoriale; per la qual cosa i deputati italiani hanno punto il compito di entrare in trattative col Governo e coi rappresentanti della nazionalità ancora soggetta all'Austria allo scopo di dare un nuovo assetto allo Stato. Poiché i territori italiani situati entro i presenti confini della monarchia, si devono orami ritenere come virtualmente appartenenti allo Stato italiano, protestiamo in modo speciale contro il trattamento eccezionale, che, secondo le intenzioni del Governo, si vorrebbe usare alla città di [[Trieste]]. {{NDR|Seduta della Camera di Vienna del 25 ottobre 1918}}
 
*A nome anche dei miei colleghi di Giunta qui residenti, dichiaro che noi siamo sempre stati e siamo fautori convinti di autonomie provinciali e comunali che in alcun modo ledano la perfetta unità della Patira, e che ci sappiamo in tale convincimento all'unisono colla quasi totalità della nostra popolazione. Noi consideriamo come un nostro preciso dovere di rimanere al nostro posto, al quale siamo stati chiamati con decreto reale e dal quale solo con altro regio decreto potremo essere sollevati. Che se colla violenza ci si costringe ad interrompere la nostra attività, noi, pur subendo la momentanea coazione contro la stessa fieramente protestiamo e intendiamo ne restino affatto inalterati i diritti della popolazione e nostri. {{NDR|Lettera di protesta del 5 ottobre 1922 contro i fascisti che avevano occupato la Giunta provinciale}}
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==Citazioni su Enrico Conci==
*[...] aA capo dei cattolici trentini, egli s'è palesato dapprima assolutamente contrario al nostro programma della 'provincia unica', poi si è venuto gradatamente accostando, ma in modo tale da farci nettamente persuasi che la sua nuova carica non farà che ritardarne il compimento. ([[Ettore Tolomei]], sostenitore di un "piano di snazionalizzazione dell'elemento tedesco" in Alto Adige: Archivio per l'Alto Adige, 1921)
 
*Mi felicito per la decisione dell'Alta corte in riguardo del suo illustre genitore altamente benemerito della causa nazionale. ([[Alcide Degasperi]], telegramma a Elsa Conci, 1946)