Ivan Ivanovič Gorbunov-Posadov: differenze tra le versioni

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'''Ivan Ivanovič Gorbunov-Posadov''' (1864 - 1939), [[scrittore]], editore e pedagogista russo.
 
*La nuova [[scuola ]] sarà il luogo del libero [[lavoro]], della libera comunità fra i bambini e di quelli che vorranno aiutare i bambini nella realizzazione dei loro problemi, del loro [[desiderio]] di [[conoscenza]] e di creazione. Nella nostra scuola non vi sarà posto per nessuna costrizione, per nessuna [[violenza]] sull'[[anima]] infantile, qual si sia il motivo per cui volesse introdursi. A base di tutto sarà posto l'[amore]], e un rispetto per la personalità del ragazzo, così profondo come si ha per qualsiasi [[uomo]] adulto. I maestri saranno non i superiori, ma i compagni anziani degli alunni... Essi apprezzeranno più di tutto la libera manifestazione dello [[spirito]] del ragazzo, il lavoro autonomo della sua [[mente]]... Il loro lavoro principale sarà quello di porre un'unità spirituale, una reciproca fiducia, una radicale [[uguaglianza]] fra loro e i loro scolari-compagni, senza di che non vi può essere alcun reciproco aiuto nel lavoro di [[educazione]] e di formazione. I genitori degli scolari di questa nuova scuola entreranno essi stessi nella vita della scuola, come partecipanti, collaboratori e compagni anziani dei bambini... In questa scuola ci si sforzerà di diroccare i muri che dividono la scuola dalla [[vita]], per fare della scuola, non solo il giardino preparatorio alla vita, ma un luogo di [[gioia]], pieno di interesse e di significato per il ragazzo, una parte viva della sua vita vera... La base sarà il lavoro dell'uomo, quello fisico; il lavoro manuale produttivo non sarà impedito o disprezzato e nemmeno trattato come un giuoco pedagogico; al contrario, sarà fatto tutto il possibile perché i bambini possano soddisfare l'esigenza che ogni uomo ha per questo o quel tipo di operosità più congeniale, mirando ad un lavoro che a mano a mano conduce al lavoro fisico proprio degli uomini, e che prende tutta la vita dell'uomo. (citato in Hessen 1956, p. 75-76)