Rudolf Bultmann: differenze tra le versioni

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Rudolf Karl Bultmann (1884 – 1976), [[scrittore]] e teologo tedesco.
 
*Il [[Nuovo Testamento]] possiede una [[verità]] che sia indipendente dalla visione mitica del [[mondo]]? (citato in: [[Christian Duquoc]], ''Cristologia'', Quiriniana, Brescia 1972.)
===Citazioni===
*L'[[uomo]] moderno non riesce a comprendere... come la Risurrezione di [[Gesù]] possa essere un avvenimento che ha liberato una [[forza]] vitale che l'uomo, ora, può fare sua mediante i sacramenti. ciò appare assurdo al biologo, poiché per lui la [[morte]] non è un problema. L'idealista, certamente, parla d'una [[vita]] che sfugge alla morte, ma non può immaginarsi che questa vita sia data per il fatto che un morto ritorni alla vita fisica. L'azione di [[Dio]] che, in queste condizioni, ridarebbe la vita all'uomo, gli sembra incomprensibilmente inserita nel corso della [[natura]]. Non può riconoscere un'azione di Dio che lo tocca personalmente in questo avvenimento naturale tanto miracoloso quanto la risurrezione d'un morto che, d'altra parte, è incredibile.<br>Per il [[pensiero]] gnostico, [[Gesù|Cristo]] morto e risorto non era solamente un uomo, era l'uomo-Dio; la morte e la sua risurrezione non erano un fatto limitato a lui in quanto individuo, ma erano l'avvenimento cosmico al quale abbiamo preso parte. Ma l'uomo moderno non può che difficilmente aderire a questo modo di pensare e, in ogni caso, non può riviverlo, poiché l'uomo vi è rappresentato come natura, l'avvenimento della salvezza come processo di natura. E da ultimo, la rappresentazione d'un Cristo preesistente come essere celeste e le rappresentazioni correlative della sua entrata in un mondo celeste e luminoso dove sarà rivestito in modo celeste e dotato d'un corpo pneumatico, non gli sembrano solamente incomprensibili a livello razionale, ma non hanno alcun significato per lui. Non comprende come la sua salvezza, che deve essere il compimento della sua vita, della sua personalità, possa confondrsi con uno stato simile. (da ''L'interprétation du Nouveau Testament'', [[Paris]] 1955, citato in : [[Christian Duquoc]], ''Cristologia'', Quiriniana, Brescia 1972.)
*Il [[Nuovo Testamento]] possiede una [[verità]] che sia indipendente dalla visione mitica del [[mondo]]? (citato in: [[Christian Duquoc]], ''Cristologia'', Quiriniana, Brescia 1972.)
*L'[[uomo]] moderno non riesce a comprendere... come la Risurrezione di [[Gesù]] possa essere un avvenimento che ha liberato una [[forza]] vitale che l'uomo, ora, può fare sua mediante i sacramenti. ciò appare assurdo al biologo, poiché per lui la [[morte]] non è un problema. L'idealista, certamente, parla d'una [[vita]] che sfugge alla morte, ma non può immaginarsi che questa vita sia data per il fatto che un morto ritorni alla vita fisica. L'azione di [[Dio]] che, in queste condizioni, ridarebbe la vita all'uomo, gli sembra incomprensibilmente inserita nel corso della [[natura]]. Non può riconoscere un'azione di Dio che lo tocca personalmente in questo avvenimento naturale tanto miracoloso quanto la risurrezione d'un morto che, d'altra parte, è incredibile.<br>Per il [[pensiero]] gnostico, [[Gesù|Cristo]] morto e risorto non era solamente un uomo, era l'uomo-Dio; la morte e la sua risurrezione non erano un fatto limitato a lui in quanto individuo, ma erano l'avvenimento cosmico al quale abbiamo preso parte. Ma l'uomo moderno non può che difficilmente aderire a questo modo di pensare e, in ogni caso, non può riviverlo, poiché l'uomo vi è rappresentato come natura, l'avvenimento della salvezza come processo di natura. E da ultimo, la rappresentazione d'un Cristo preesistente come essere celeste e le rappresentazioni correlative della sua entrata in un mondo celeste e luminoso dove sarà rivestito in modo celeste e dotato d'un corpo pneumatico, non gli sembrano solamente incomprensibili a livello razionale, ma non hanno alcun significato per lui. Non comprende come la sua salvezza, che deve essere il compimento della sua vita, della sua personalità, possa confondrsi con uno stato simile. (''L'interprétation du Nouveau Testament'', [[Paris]] 1955, citato in : [[Christian Duquoc]], ''Cristologia'', Quiriniana, Brescia 1972.)
 
{{NDR|Rudolf Bultmann, ''L'interprétation du Nouveau Testament'', [[Parigi|Paris]] 1955, citato in : [[Christian Duquoc]], ''Cristologia'', Quiriniana, Brescia 1972.)}}
 
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[[Categoria:Scrittori tedeschi|Bultmann, Rudolf]]