Carlo Maria Franzero: differenze tra le versioni

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*E che è l'istinto se non lo specchio fedele, se non ciò che obbedisce in corrispondenza a tutte le manifestazioni della [[natura]]? (p. 148)
*Credo fermamente che la [[parola]] sia non soltanto il mezzo di espressione, ma una parte del [[pensiero]] stesso. La parola è il più puro mezzo dell'[[arte]]. (p. 149)
*La sua ingenuità assoluta, la sua mente vergine come il suo corpo - vergine senz'essere ignara della vita reale - io amavo in lei. Io amavo in lei quello che in me era perduto. (p. 263)
*[...] quando due persone si amano, si appartengono per [[diritto]] divino. Quando il [[Gesù|Salvatore]] perdonò alla adultera non giustificò forse nell'[[umanità]] il desiderio amoroso? (p. 264)
*Ogni uomo ha degli attimi di infantilità [[Gioia|gioiosa]], e ogni uomo ama dominare. Ma nel [[tempo]] stesso vuole sentire su di sé qualcosa di indefinibile, che se non è dominazione, certo è un senso di protezione forte e calma. (p. 265)
*[...] per le persone sublimi, il non soffrire consiste nella suggestione di essere [[Felicità|felici]]. (p. 266)
*L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenutoil sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. (p. 267-268)
*La [[rima]] è per il [[poeta]] ciò che è l'accordo iniziale nell'arte della musica. È la consonanza dell'armonia; è la parola che richiama il pensiero, è l'espressione musicale dell'idea che chiede assolutamente di esser chiusa ed espressa in quella forma. È qualcosa di oscuro e di inesplicabile che si agita nello spirito e nell'anima, non so se generato dall'una e temprato dall'altro in un ideale crogiolo; è una forza occulta a cui non si può non obbedire. È una [[voce]] che parla, una [[forza]] che prende e avvince, e a cui bisogna obbedire. (p. 270)
{{NDR|Carlo Maria Franzero, ''Il fanciullo meraviglioso'', Luigi Battistelli, [[Firenze]] 1920.}}