Carlo Maria Franzero: differenze tra le versioni

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*[...] la procreazione non ha nulla a vedere con l'anima nostra! La generazione è funzione assolutamente materiale. È più che mai vera la teoria di Proclo, e l'anima è una parte immateriale perfettamente divisibile da noi. In ciascuno di noi vive uno [[spirito]] già vissuto. Vera è la [[filosofia]] Alessandrina: la psiche è un'essenza incorporea separabile dal corpo. (p. 92-93)
*Se tu sarai solo, sarai tutto tuo. (p. 93)
*Quando non vorrai esereessere solo, va in compagnia di te stesso. (p. 93)
*È la vita che ci governa: noi non possiamo che subirla. (p. 94)
*Chi può affermare dove cessano gli impulsi della carne e dove cominciano le suggestioni psichiche? (p.95)
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*Solamente chi trae l'un dopo l'altro i [[giorno|giorni]] lontano dagli affetti che prima non si guastano e troppo tardi si apprezzano e amano, può comprendere quanto sia il rimpianto dei beni ignorati per l'anima che si ammala di [[nostalgia]]. (p.111)
*Fortunati coloro che si assorbono quasi per egoismo nell'avvenire e vivono per sè e di ciò che li circonda, e non si curvano su se stessi a perscrutarsi nelle sfumature dei [[Sentimento|sentimenti]] e nella contemplazione del passato! (p. 111)
*[...] vi sono stati d'animo che ci fanno così improvvisamente buoni che ogni rancore sembra offuscare la nostra [[serenità]], e fanno desiderare la [[bontà]] come una consolazione sì grande che noi vorremmo gridare a ciascuno la [[felicità]] di essere buoni, e chiederemmo piangendo perdono di un'offesa non anche recata, e doneremmo noi stessi a conforto di ogni [[miseria]], nell'infrenabile bisogno di confonderci in un sublime abbraccio purificatore coll'[[Infinito]]. (.p 113)
 
*- Ah, se potessi trovare il [[libro]] che contiene il [[Vangelo|vangelo]] della felicità...<br>- Amico mio, nel nostro [[tempo]] si scrivono dei libri, ma non delle verità... (p. 116)
*Vivi nell'atarassia, nella apatia, e troverai la tua felicità. Non preoccuparti mai; non volere gli entusiasmi, le forti [[Emozione|emozioni]]. Siamo in un'epoca di egoismi senza individualità, e forse appunto per questo non si è inneggiato mai così forte al collettivismo. (p. 116-117)
*In ciascuno di noi vi è un istinto di male. Anzi, il bene e il male vivono accumunati e indistinti nello spirito nostro. (p. 117)
*La [[morale|moralità]], ciò che la [[società]] chiama « [[morale]] » di per sé non esiste. (p. 117)
*L'[[onestà]] è lo stato allotropico della morale. (p. 117)
*Se non esistessero le convenzioni e i pregiudizi, l'immoralità non avrebbe motivo di sussistere. Nulla è di per sé morale o immorale. (p. 117)
*[...] quando tutta la vita sarà stata vissuta, non ricominciare: nulla è più nauseoso che provare due volte la medesima sensazione. (p. 118)
*Rifuggi sempre dalla volgarità: come l'ebrezza è resa volgare dall'ubriachezza, così ogni atto nostro può essere talvolta reso volgare anche dalla sola intenzione. (p. 117-118)
*Che importa l'eternità della dannazione a chi ha trovato, per un attimo, l'infinito della [[Gioia]]? (p. 119)
* [...] nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero uinfinito di volte può dire di avere amato un amore completo. (p. 134)
*[...] se ogni donna sapesse essere un'amante, non vi sarebbero state che mogli sagge... (p. 135)
*Che è mai la modestia? un sentimento convenzionale, l'[[ipocrisia]] applicata all'auto-[[giudizio]]. (p. 144)
*Il paradosso non è che la verità portata all'esagerazione. (p. 143)
*La vanità sovente, come la [[gelosia]], coincide con l'[[orgoglio]]. (p. 147)
*Non sapete che l'esteta è il più felice di tutti gli spiriti contemplativi? (p, 147)
*[...] non vi è godimento più puro che quello della contemplazione. (p. 147)
{{NDR|Carlo Maria Franzero, ''Il fanciullo meraviglioso'', Luigi Battistelli, [[Firenze]] 1920.}}