Edward Bulwer-Lytton: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Edward bulwer-lytton.jpg|thumb|200px|right|Edward Bulwer-Lytton]]
'''Edward George Bulwer-Lytton''' (1803 – 1873), [[Romanzo|romanziere]], drammaturgo e politico britannico.
 
*La [[penna]] è più potente della [[spada]]. (da ''Richelieu'', 1839)
*Era una [[notte]] buia e tempestosa.<ref>Probabilmente l'[[incipit]] più famoso e [[parodia]]to della letteratura. È anche l'ispirazione per un premio [[satira|satirico]], il [[w:en:Bulwer-Lytton Fiction Contest|Bulwer-Lytton Fiction Contest]].</ref> (da ''Paul Clifford'', 1830)
*La [[coscienza]] è la sostanza più elastica del [[mondo]]. Oggi non riuscite a tirarla tanto da coprire uno di quei mucchietti di [[terra]] che fanno le talpe, domani copre una montagna. (da ''Ernest Maltravers'')
*Le [[rivoluzione|rivoluzioni]] non si fanno con l'[[acqua]] di rose. (da ''The Parisians'')
 
==Senza fonte==
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*L'[[amore]] è l'attività degli oziosi e l'[[ozio]] degli attivi.
*Qualsiasi [[uomo]] capace di ferme risoluzioni e di osservare con attenzione s'innalza al livello del [[genio]] senza accorgersene.
*Quando un [[uomo]] commette un [[crimine]] il [[cielo]] vi trova un testimone.
 
 
==''Gli amori infelici di Ernesto Maltravers''==
===[[Incipit]]===
'''LIBRO PRIMO'''<br><br>Quattro miglia lontano da una delle nostre [[città]]industriali del nord, c'era nell'anno 18... una landa deserta, della quale sarebbe stato difficile immaginare luogo più orrido. Qua e là qualche ciuffo d'erba spuntava dal suolo nerastro e sassoso; nessun [[albero]] rallegrava lo sguardo in tutta la pianura circostante. Si aveva l'impressione che anche la [[natura]] viva fosse fuggita da quella [[terra]], spaventata dall'incessante rumore delle fucine; perfino l'[[arte]], che sa modellare ogni cosa, si era rifiutata di abbellire e di utilizzare quella landa selvaggia. Era una [[solitudine]] primordiale, che assumeva l'aspetto di qualcosa fuori del naturale quando nelle lunghe [[Notte|notti]] [[Inverno|invernali]] si scorgevano in lontananza i rossi bagliori sprigionatisi dalle ciminiere delle officine. Era così priva di segni di [[vita]] umana, che il viaggiatore era tentato a credere che quei fuochi non fossero accesi da mano di uomo; nel raggio di quattro miglia attorno alla sterpaia dalla [[Via|strada]] che attraversava quella zona arida, sorgeva un solitario e povero casolare.
 
==Bibliografia==
*Edward Bulwer-Lytton, ''Gli amori infelici di Ernesto Maltravers'' (''Ernest Maltravers''), traduzione di M. Arbos, Edizioni Paoline 1985.
 
==Nota==