Vasco Pratolini: differenze tra le versioni

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{{NDR|Vasco Pratolini, ''Metello'', Oscar Mondadori, 1966.}}
 
==''Le ragazze[[Incipit]] di Sanfrediano''alcune opere==
===''Le ragazze di Sanfrediano''===
===[[Incipit]]===
Il rione di Sanfrediano è "di là d'Arno", è quel grosso mucchio di case tra la riva sinistra del fiume, la [[Chiesa]] del Carmine e le pendici di Bellosguardo; dall'alto, simili a contrafforti, lo circondano Palazzo Pitti e i bastioni medicei; l'Arno vi scorre nel suo letto più disteso, vi trova la cura dolce, ampia e meravigliosa che lambisce le Cascine. Quanto v'è di perfetto, in una [[civiltà]] diventata essa stessa [[natura]], l'immobilità terribile e affascinante del [[sorriso]] di Dio, avvolge Sanfrediano, e lo esalta. Ma non tutto è [[oro]] quel che ri[[luce]]. Sanfrediano, per contrasto, è il quartiere più malsano della [[città]]; nel [[cuore]] delle sue strade, popolate come formicai, si trovano il Deposito Centrale delle Immondizie, Il Dormitorio Pubblico, le Caserme. Gran parte dei suoi fondaci ospitano i raccoglitori di stracci, e coloro che cuociono le interiora dei bovini per farne commercio, assieme al brodo che ne ricavano. E che è gustoso, tuttavia, i sanfredianini lo disprezzano ma se ne nutrano, lo acquitano a fiaschi.
 
{{NDR|Vasco Pratolini, ''Le ragazze di Sanfrediano'', Oscar Mondadori, 1966.}}
 
===''Il quartiere''===
Noi eravamo contenti del nostro quartiere. Posto al limite del centro della città, il Quartiere si estendeva fino alle prime case della periferia, là dove cominciava la via Aretina, coi suoi orti e la sua strada ferrata, le prime case borghesi, e i villini.
 
==Bibliografia==