Papa Pio VI: differenze tra le versioni

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Nuova pagina; testo: ''''Pio VI''', nato Giannangelo Braschi (1717 - 1799), papa dal 1775 al 1799. ===Citazioni=== *Per questo si fa manifesto che il matrimonio, nel medesimo stato di [[natura...'
 
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'''Pio VI''', nato Giannangelo Braschi (1717 - 1799), papa dal 1775 al 1799.
 
*Per questo si fa manifesto che il [[matrimonio]], nel medesimo stato di [[natura]] e certo assai prima che fosse sollevato alla [[dignità]] di sacramento propriamente detto, è stato divinamente istituito in maniera da portare seco la perpetuità e la indissolubilità del nodo, tale perciò che da nessuna [[legge]] civile possa andare disciolto.<br>Quindi sebbene la [[ragione]] di sacramento possa andare disgiunta dal matrimonio, come tra gli infedeli, anche in tale matrimonio tuttavia, se è vero matrimonio, deve restare, e certamente resta in perpetuo quel nodo che fino dalla prima origine è così inerente al matrimonio che non va soggetto a nessun [[potere]] civile. Così qualsiasi matrimonio si dica contratto, o viene contratto in modo da essere un vero matrimonio, ed allora avrà insieme quel nodo perpetuo che per [[diritto]] divino va connesso con ogni vero matrimonio; ovvero si suppone contratto senza un tale nodo perpetuo, e allora non vi è vero matrimonio, ma una illecita unione, per il suo oggetto contraria alla legge divina e che perciò non si può lecitamente nè iniziare mantenere. (11 luglio 1789 - da una risposta al Vescovo di Agra -, citato11 daluglio [[Igino1789; Giordani]]citato in ''Le encicliche sociali deiGiordani papi''1948, ppp. 326-327)
===Citazioni===
*Per questo si fa manifesto che il [[matrimonio]], nel medesimo stato di [[natura]] e certo assai prima che fosse sollevato alla [[dignità]] di sacramento propriamente detto, è stato divinamente istituito in maniera da portare seco la perpetuità e la indissolubilità del nodo, tale perciò che da nessuna [[legge]] civile possa andare disciolto.<br>Quindi sebbene la [[ragione]] di sacramento possa andare disgiunta dal matrimonio, come tra gli infedeli, anche in tale matrimonio tuttavia, se è vero matrimonio, deve restare, e certamente resta in perpetuo quel nodo che fino dalla prima origine è così inerente al matrimonio che non va soggetto a nessun [[potere]] civile. Così qualsiasi matrimonio si dica contratto, o viene contratto in modo da essere un vero matrimonio, ed allora avrà insieme quel nodo perpetuo che per [[diritto]] divino va connesso con ogni vero matrimonio; ovvero si suppone contratto senza un tale nodo perpetuo, e allora non vi è vero matrimonio, ma una illecita unione, per il suo oggetto contraria alla legge divina e che perciò non si può lecitamente nè iniziare nè mantenere. (11 luglio 1789 - da una risposta al Vescovo di Agra - citato da [[Igino Giordani]] in ''Le encicliche sociali dei papi'', p. 326-327)
 
==Bibliografia==
*Igino Giordani (a cura di), ''Le encicliche socialiSociali dei papi, da [[Papa Pio IX|Pio IX]] a [[Papa Pio XII|Pio XII]], a cura di Igino Giordani'', Editrice Studium, [[Roma]], 1948.
 
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