Francesco II delle Due Sicilie: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Correzione trattini in lineette |
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici" |
||
Riga 5:
{{da controllare|Se sai qual è la fonte di una di queste citazioni, inseriscila, grazie.}}
*Quando tornerete alle vostre famiglie, gli uomini
*Voi sognate
*Le iniquità della Storia non resteranno impunite.
*Non sono i miei sudditi che mi hanno combattuto contro; non mi strappano il Regno le discordie intestine, ma mi vince
*Io sono un principe italiano illegalmente spogliato del suo potere, è qui
*Popoli delle Due Sicilie… si alza la voce del vostro Sovrano per consolarvi nelle vostre miserie… quando veggo i sudditi miei, che tanto amo, in preda a tutti i mali della dominazione straniera, quando li vedo come popoli conquistati…calpestati dal piede di straniero padrone, il mio cuore Napoletano batte indignato nel mio petto…contro il trionfo della violenza e
*I miei affetti sono qui. Io sono napoletano, né potrei senza grave rammarico dirigere parole d'addio ai miei amatissimi popoli, ai miei compatrioti. Qualunque sarà il mio destino, prospero od avverso, serberò sempre per essi forti ed ammirevoli rimembranze. Raccomando loro la concordia, la pace, la santità dei doveri cittadini. Che uno smodato zelo per la mia Corona non diventi fonte di turbolenze. Sia che per le sorti della presente guerra io ritorni in breve fra voi, o in ogni altro tempo in cui piacerà alla giustizia di Dio restituirmi al trono dei miei maggiori, fatto più splendido dalle libere istituzioni di cui l'ho irrevocabilmente circondato, quello che imploro da ora è di rivedere i miei popoli concordi, forti e felici. (6 settembre 1860)
|