Georges Perec: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 2:
 
==''La vita istruzioni per l'uso''==
===[[[Incipit]]===
All'inizio, l'arte del puzzle sembra un'arte breve, di poco spessore, tutta contenuta in uno scarno insegnamento della ''Gestalttheorie'': l'oggetto preso di mira - sia esso un atto percettivo, un apprendimento, un sistema fisiologico o, nel nostro caso, un puzzle di legno - non è una somma di elementi che bisognerebbe dapprima isolare e analizzare, ma un insieme, una forma cioè, una struttura: l'elemento non preesiste all'insieme, non è più immediato né più antico, non sono gli elementi a determinare l'insieme, ma l'insieme a determinare gli elementi.
 
Riga 8:
*La conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell'insieme e della sua struttura, non è deducibile dalla conoscenza delle singole parti che lo compongono.
*La [[vita]], giovanotto, è una [[donna]] sdraiata, con seni accostati e rigonfi, con una gran pancia liscia e molle fra i fianchi sporgenti, con braccia sottili, cosce piene e occhi socchiusi, che nella sua provocazione splendida e beffarda esige il nostro più fervido ardore.
*Non nel soggetto del quadro o nella tecnica del pittore sta la difficoltà dei [[puzzle]], ma nella sapienza del taglio, e un taglio aleatorio produrrà necessariamente una difficoltà aleatoria, oscillante fra una facilità estrema per i bordi, i particolari, le macchie di luce, gli oggetti ben definiti, le pennellate, le transizioni, e una difficoltà fastidiosa per tutto il resto: il cielo senza nuvole, la sabbia, i prati, i coltivi, le zone d'ombra.
*Si può guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo colore, senza aver fatto il minimo passo avanti: conta solo la possibilità di collegare quel pezzo ad altri pezzi.
 
{{NDR|Georges Perec, ''La vita istruzioni per l'uso'', traduzione di Donatella Selvatico Estense, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1984.}}