Anna Banti: differenze tra le versioni

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*[...] gli uomini invecchiando, [...], diventano personaggi venerabili, guardate Nestore, guardate gli Eremiti. La donna vecchia, invece, se non è madre, diventa una esecrabile strega. (pag. 155)
*Molte cose la gente immagina e crede sull'inevitabile declino della vecchiaia: ipotesi spesso sbagliare. Non è vero, per esempio, che la memoria dell'età tarda non registri il presente, i giorni e i fatti recenti, per rivolgersi soltanto al passato. (pagg.160 – 161).
 
==''Noi credevamo''==
===Incipit===
Credono che io dorma, che passi dal sonno a un dormiveglia incosciente: che, insomma, non abbia più la testa a posto. L'hanno sussurrato anche al medico, l'altro ieri, sicuri che io non sentissi. Come al solito, mi era entrato in camera senza chieder permesso, per una delle sue inutili visite, e la sua voce stentorea, militaresca dal forte accenno piemontese (« come sta il nostro amico? ») mi forzò ad aprire gli occhi. Sto sempre con gli occhi chiusi quando non sono solo, e non so perché, forse per rifiutare una vita che non m'interessa più. Sono davvero malato? Non direi, nessuna parte del corpo mi duole e se volessi potrei vivere normalmente, magari uscire, parlare. Ecco: parlare.
 
 
 
==Bibliografia==
*Anna Banti, ''Un grido lacerante'', Rizzoli Editore 1981.
*Anna Banti, ''Noi credevamo'', CDE, Milano 1967.
 
==Altri progetti==