Mary Shelley: differenze tra le versioni

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l'ultimo uomo incipit
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Visitai Napoli nel 1818. L'8 dicembre di quell'anno io e il mio compagno attraversammo il golfo, per visitare le antichità sparse sulle coste di Baia. Le acque calme del mare, traslucide e brillanti, ricoprivano i frammenti di antiche ville romane a cui si erano intrecciate le alghe marine, e che assumevano sfumatura adamantine in virtù del gioco variegato dei raggi del sole; l'elemento blu e semitrasparente era come quello che potrebbe aver sfiorato Galatea sul suo cocchio di madreperla, o quello che, più adeguatamente del Nilo, Cleopatra potrebbe aver scelto come via per la sua magica nave.
 
{{NDR|Mary Shelley, "L'ultimo uomo", traduzione di Maria Felicita Melchiorri, edizioni Giunti Firenze 1997}}
 
===citazioni===
 
*Così, intorno ai lidi della terra deserta, mentre il sole è alto e la luna cresce o cala, gli angeli, gli spiriti dei morti e l'occhio sempre vigile del Supremo, contempleranno la minuscola barca che trasporta il carico di Verney...L'ULTIMO UOMO. ''(libro 3,cap XXX)''
 
==Bibliografia==