Argento: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=il regista di thriller o la figlia attrice |titolo=[[Dario Argento]] o [[Asia Argento]]}}
 
Citazioni sull''''argento'''.
 
*È molto meglio possedere la [[sapienza]] che l'oro, il possesso dell'[[intelligenza]] è preferibile all'argento. ([[Re Salomone]])
 
*Ecco il busto dei belli ricami | con la sua pettorina d'argento, | la gonnella di dodici téli, | la collana di cento coralli | che ti diede la madre tua nova. ([[Gabriele d'Annunzio]])
 
*In [[primavera]], Tipasa abitata dagli dei e gli dei parlano nel [[sole]] e nell'odore degli assenzi, nel [[mare]] corazzato d'argento, nel [[cielo]] d'un blu crudo, fra le rovine coperte di fiori e nelle grosse bolle di luce, fra i mucchi di pietre. In certe ore la campagna è nera di sole. ([[Albert Camus]])
 
*In una delle stanze del Palazzo del Cardinale, che noi già conosciamo, vicini ad una tavola con gli angoli d'argento dorato, piena di carte e di libri, era seduto un uomo con la testa appoggiata sulle mani. Proprio dietro di lui era un vasto camino, rosso dal fuoco ed i cui tizzoni cadevano sopra larghi alari dorati. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]], ''Vent'anni dopo'')
 
*La [[luna]] che con consumata esperienza presta servizio al Castello di Blandings e dintorni era quasi piena, e già da alcune ore l'avito maniero di Clarence, nono Conte di Emsworth, era inondato dai suoi raggi d'argento. Essi sbirciavano rispettosamente la sorella di Lord Emsworth, Lady Hermione Wedge, che si spalmava il viso di crema nella Camera Azzurra; e attraverso una finestra aperta si intrufolavano nella Camera Rossa, dove c'era qualcosa che valeva davvero la pena di guardare: Veronica Wedge, la splendida figlia di Lady Hermione, che fissava il soffitto sdraiata sul letto e sognava di avere qualche bel gioiello da sfoggiare per l'imminente ballo della Contea. ([[P. G. Wodehouse]])
 
*La tela d'argento trasparente era una tenda. Fermata soltanto in alto, essa poteva essere sollevata. Separava la sala di marmo, ch'era una sala da bagno, da una camera, ch'era una camera da letto. Questa camera, piccolissima, era una specie di grotta tutta specchi. Ovunque cristalli veneziani, aggiustati poliedricamente, congiunti da bacchette dorate, riflettevano il letto ch'era nel centro. Su quel letto, d'argento come la toeletta e il canapè, era sdraitata la donna. Ella dormiva. ([[Victor Hugo]])
 
*Quando Gerone regnava in Siracusa, per le sue fortunate imprese volle offrire ad un certo santuario una corona d'oro che aveva ammirato. Decise il prezzo dell'opera con un artista e gli consegnò la quantità di oro necessaria. A suo tempo la corona finita fu consegnata, con piena soddisfazione del re, ed anche il peso della corona risultò coincidere con quello dell'oro. Più tardi, però, Cerone ebbe motivo di sospettare che l'artista avesse sottratto una parte dell'oro e l'avesse sostituita con un ugual peso di argento. Indignato per l'inganno, ma non riuscendo a trovare il modo di dimostrarlo, pregò Archimede dì studiare la questione. Un giorno che, tutto preso da questo pensiero, Archimede era entrato in un bagno, si accorse che mano a mano che il suo corpo si immergeva, l'acqua traboccava. Questa osservazione gli diede la soluzione del problema. Si slanciò fuori dal bagno e tutto emozionato si precipitò nudo verso casa, gridando con tutte le forze che aveva trovato quel che cercava: "Eureka! Eureka!". ([[Marco Vitruvio Pollione]])
 
 
==[[Proverbi italiani]]==