Roger Peyrefitte: differenze tra le versioni

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==''La fine delle ambasciate''==
===[[Incipit]]===
LA SIGNORINA Crapote premette le lenti contro la finestra dell'ufficio per vedere Ribbentrop uscire dalla stazione degli Invalidi.<br>«Ecco l'uomo da far fuori!» esclamò.<br>«Accontentiamoci di aver fatto fuori, qui, uno dei diplomatici», disse Giorgio de Sarre.<br>Comunque dal disordine che l'accolse, il ministro degli esteri del ''Reich'' potèpoté capire molte cose della Francia: sballottato dai giornalisti, preso d'assalto dai fotografi, mentre i funzionari che avrebbero dovuto seguire il suo bagaglio erano sfilati prima di lui. Così ebbe inizio quella storica giornata di dicembre 1938, in cui doveva essere firmato un patto di amicizia tra la Germania di Hitler e la repubblica francese. L'assassinio di un segretario dell'ambasciata tedesca a Parigi, avvenuto soltanto un mese prima, non aveva per nulla intiepidito il desiderio dei nostri vicini di firmare questo patto, ma le prevenzioni del ''Quai d'Orsay'' avevano finito col diminuirne l'importanza.
 
{{NDR|Roger Peyrefitte, ''La fine delle ambasciate'' (''La Fin des Ambassades ''), traduzione di Antoni Fini, Longanesi & C., Milano 1968.}}