Roger Peyrefitte: differenze tra le versioni

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==''Giovani prede''==
===[[Incipit]]===
Mi trovavo alle prese col lutto più crudele, quando ricevetti da un giovane belga una lettera, che mi restituì il gusto della vita:<br>Signore,<br>sei mesi fa, quando avevo ancora quattordici anni, sottrassi alla biblioteca di mio fratello un libro, il cui titolo mi sembrò curioso. ''Les amitiés particulaiéres''. Non potevo sapere lo sconvolgimento che mi avrebbe prodotto. Voglio dirvelo oggi e ringraziarvene.<br>Questo libro, signore, contiene assai più di tutti i miei sogni: la scottante verità. Come è vero Georges, il quale cerca l'amicizia e la trova, perfino più bella di quanto sperasse, e che tuttavia son veri Lucien e il piccolo Alexandre. Ma di ciò bisogna che vi parli fra poco.
 
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==''La fine delle ambasciate''==
===[[Incipit]]===
LA SIGNORINA Crapote premette le lenti contro la finestra dell'ufficio per vedere Ribbentrop uscire dalla stazione degli Invalidi.<br>« Ecco l'uomo da far fuori! » esclamò.<br>« Accontentiamoci di aver fatto fuori, qui, uno dei diplomatici », disse Giorgio de Sarre.<br>Comunque dal disordine che l'accolse, il ministro degli esteri del ''Reich'' potè capire molte cose della Francia: sballottato dai giornalisti, preso d'assalto dai fotografi, mentre i funzionari che avrebbero dovuto seguire il suo bagaglio erano sfilati prima di lui. Così ebbe inizio quella storica giornata di dicembre 1938, in cui doveva essere firmato un patto di amicizia tra la Germania di Hitler e la repubblica francese. L'assassinio di un segretario dell'ambasciata tedesca a Parigi, avvenuto soltanto un mese prima, non aveva per nulla intiepidito il desiderio dei nostri vicini di firmare questo patto, ma le prevenzioni del ''Quai d'Orsay'' avevano finito col diminuirne l'importanza.