Giotto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici"
Quaro75 (discussione | contributi)
m sistemazione
Riga 7:
 
==Citazioni su Giotto==
*''... Credette Cimabue nella pintura <br/>tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, <br/>si che la fama di colui è scura.'' ([[Dante Alighieri|Dante]], <i>Purgatorio</i>, XI, 82-84)
*''Et hic nota, lector quod poeta noster merito fecit commendationem Giotti, ratione civitatis, ratione virtutis, ratione familiaritatis [...] Giottus adhuc tenet campum, quia nondum venit alius eo subtilior, cum tamen fecerit aliquando magnos errores in picturis suis, ut audivi a magnis ingeniis...'' (<i>Commentarium super Dantis Alighierii Comediam</i>, Ed J.P. Lacaïta, Firenze, 1887, III, pp. 310, 312, 313)
tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, </br>
si che la fama di colui è scura. ([[Dante Alighieri|Dante]], <i>Purgatorio</i>, XI, 82-84)
*Et hic nota, lector quod poeta noster merito fecit commendationem Giotti, ratione civitatis, ratione virtutis, ratione familiaritatis [...] Giottus adhuc tenet campum, quia nondum venit alius eo subtilior, cum tamen fecerit aliquando magnos errores in picturis suis, ut audivi a magnis ingeniis... (<i>Commentarium super Dantis Alighierii Comediam</i>, Ed J.P. Lacaïta, Firenze, 1887, III, pp. 310, 312, 313)
:Il nostro poeta [Dante] giustamente fa l'elogio di Giotto a causa della sua città, del suo talento, della loro amicizia [...] Giotto è sempre il primo, anche se talvolta furono riscontrati gravi errori nelle sue opere, come ho sentito dire da grandi esperti. ([[Benvenuto da Imola]] da <i>Commento sulla Divina Commedia</i>, 1376 ca.)
*Fu dignissimo in tutta l'arte, ancora nella sua arte statuaria. ([[Lorenzo Ghiberti]] da <i>I Commentari</i>, 1335)
*''Giottus, non solum illustris fame decore antiquis pictoribus comparandus, sed arte et ingenio preferendus, in pristinam dignitatem nomenque maximum picturam restituit.''
:Giotto, che dovrebbe non soltanto essere paragonato agli antichi per lo splendore della sua fama, ma dovrebbe essere posto al di sopra di essi per il suo talento, riportò la pittura all'antica dignità e al vecchio prestigio. ([[Filippo Villani]], da <i>De origine civitatis Florentiae</i>, 1380 ca.)
*... Giotto rimutò l'arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno; ed ebbe l'arte più compiuta che avessi mai più nessuno. ([[Cennino Cennini]], da <i>Il libro dell'Arte</i>, cap. 1, Neri Pozza Editore, 1992)