Rosario: differenze tra le versioni

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Bartolo Longo +1
 
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*Mi pare, ch'è indizio d'allora in poi di un grande scadere della fede religiosa e del sottentrarle che fa sempre più una fiacca oziosità devota, quello che io chiamerei il barocco nelle preghiere cattoliche, ed è quel ripetere, come per esempio si fa nel Rosario, centinaia di volte la stessa forma d'invocazione, sino a pronunziarla poi solo a fior di labbra e colla mente vòlta chi sa dove; quasi presso Dio il valore della preghiera dipendesse dalla quantità e della vuota amplificazione delle formule e dal tempo che ci si spende, non dall'intenzione sincera e dalla disposizione dell'animo di chi prega. ([[Giacomo Barzellotti (filosofo)|Giacomo Barzellotti]])
*Non porto il rosario per bellezza, ma perché lo uso e poi perché mi richiama la straordinaria esperienza vissuta a [[Lourdes]]. ([[Ron]])
*O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d'amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia, a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. ([[Bartolo Longo]])
*Personalmente, quando parlo da solo a Dio e alla Madonna, più che adulto, preferisco sentirmi fanciullo. La mitria, lo zucchetto, l'anello scompaiono; mando in vacanza l'adulto e anche il Vescovo, per abbandonarmi alla tenerezza spontanea, che ha un bambino davanti a papà e mamma… Il Rosario, preghiera semplice e facile, a sua volta, mi aiuta a essere fanciullo; e non me ne vergogno punto. ([[Papa Giovanni Paolo I]])
*Recitare il Rosario, infatti, non è altro che ''contemplare con Maria il volto di Cristo''. ([[Papa Giovanni Paolo II]])