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{{Int|''[https://archivio.unita.news/assets/main/1986/08/05/page_005.pdf Maxi processo in ferie. Bilancio positivo dopo 85 udienze ]''| ''l'Unità'', 5 agosto 1986; in ''archivio.unita.news''.}}
*Innanzitutto acunealcune cifre: 85 udienze, di cui 56 anche pomeridiane, qualche volta serali o notturne, 270 gli imputati interrogati, non considerando la lettura dei verbali di interrogatorio, 450 i testi citati, 200 quelli ascoltati. Sono 400 i provvedimenti assunti dalla Corte più i numerosissimi provvedimenti di competenza del presidente.
*Il [[Maxiprocesso di Palermo|processo]] è iniziato il 10 febbraio, in un clima diffuso di riserve sul suo futuro svolgimento. Da più parti si considerava letteralmente utopica la pretesa di processare finalmente un pezzo consistente di Cosa nostra negli anni ottanta, quella dedita a grandi delitti, grandi traffici di eroina. Il processo «mastodonte» — dicevano in tanti — non reggerà a dimensioni mai praticate prima, mentre scetticismo ed ironia circondavano le dichiarazioni dei pentiti al centro di una violentissima campagna già molto tempo prima che iniziasse il dibattimento. Ora è possibile un primo e parziale bilancio. Gli inquirenti si ritrovano in una sottolineatura comune; si è data fin qui prova di «laboriosità» ed «efficienza»; il che non è secondario dovendo ancora oggi misurarsi con il Codice Rocco vecchio di cinquantanni, con la proverbiale lentezza della nostra giustizia.
*Ma al di là dei «numeri», il primo dato di rilievo, acquisito in sei mesi di processo è rappresentato dall'eccezionale tenuta del fenomeno del [[pentitismo|pentitismo mafioso]]. Poco a che vedere a tale proposito con il processo alla camorra o quello di Messina contro le cosche mafiose di quella provincia. La triade Buscetta, Contorno, Sinagra, ha già fatto trascorrere brutti quarti d'ora a capi mafia di spicco o semplici gregari. Si favoleggiava nei giorni di vigilia: il pentito? Chi è costui? Chi tira le sue fila? Avranno il coraggio di ventre in aula-bunker? E quello di ribadire al pretorio le sue «infamità»? Per la difesa, una delusione dietro l'altra. Sono venuti, e come. Hanno ripetuto tutto ciò che avevano detto ai giudici istruttori, hanno «vinto» perfino qualche faccia a faccia.