Rosario: differenze tra le versioni

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Giacomo Barzellotti
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*– Mentre scendiamo, diciamo il rosario, così non viene la pioggia. Padre nostro, ave Maria, ave Maria, ave Maria, ave Maria, Padre nostro.<br>– Ave Maria, ave Maria, ave Maria. Scusa, sei sicura che in questo modo vale lo stesso?<br>– Certo, così si fa più in fretta a dire tutto il rosario. E l'effetto è più veloce. (''[[Fatima (film 1997)|Fatima]]'')
*Non porto il rosario per bellezza, ma perché lo uso e poi perché mi richiama la straordinaria esperienza vissuta a [[Lourdes]]. ([[Ron]])
*Mi pare, ch'è indizio d'allora in poi di un grande scadere della fede religiosa e del sottentrarle che fa sempre più una fiacca oziosità devota, quello che io chiamerei il barocco nelle preghiere cattoliche, ed è quel ripetere, come per esempio si fa nel Rosario, centinaia di volte la stessa forma d'invocazione, sino a pronunziarla poi solo a fior di labbra e colla mente vòlta chi sa dove; quasi presso Dio il valore della preghiera dipendesse dalla quantità e della vuota amplificazione delle formule e dal tempo che ci si spende, non dall'intenzione sincera e dalla disposizione dell'animo di chi prega. ([[Giacomo Barzellotti (filosofo)|Giacomo Barzellotti]])
*Personalmente, quando parlo da solo a Dio e alla Madonna, più che adulto, preferisco sentirmi fanciullo. La mitria, lo zucchetto, l'anello scompaiono; mando in vacanza l'adulto e anche il Vescovo, per abbandonarmi alla tenerezza spontanea, che ha un bambino davanti a papà e mamma… Il Rosario, preghiera semplice e facile, a sua volta, mi aiuta a essere fanciullo; e non me ne vergogno punto. ([[Papa Giovanni Paolo I]])
*Recitare il Rosario, infatti, non è altro che ''contemplare con Maria il volto di Cristo''. ([[Papa Giovanni Paolo II]])