Mattino: differenze tra le versioni

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Rabindranath Tagore
Silvio D'Arzo
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*Nessun [[giorno]] è uguale all'altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle. ([[Paulo Coelho]])
*Non dire: "È mattino," per mandarlo via con un nome dell'ieri. Guardalo come per la prima volta, quasi fosse neonato, bimbo che non ha nome. ([[Rabindranath Tagore]])
*Sotto il sole le case sembravano tutte nuove e Riccardo aspettava l'Ernestina. La gente si divideva la città, ed era impossibile ignorare nei movimenti e nelle facce e forse nelle scarpe stesse degli uomini, quel ricordo o quella promessa d'allegria che c'è in tutti quelli che han fretta la mattina. Quest'allegria però senza insolenza, che si rifletteva di colpo sopra le edicole e i negozi e in certe pietre di palazzo anche e soprattutto in mezzo alle fontane, sembrava nascere e spandersi dall'ora stessa sopra cose e genti: e l'ora poteva essere, sfuggita come per miracolo al controllo degli orologi e delle vecchie, fra le quattro e le cinque o sulle tredici, libera cioè da ogni legge e ogni ragione. I morti apparivano calmi e remoti, in discreta serenità contemplativa come nei sogni e nei libri di lettura, e l'aria, che sapeva di erbe fuori porta, si avvertiva subito come le case e il sole sulle case. Alcuni la scoprirono quel giorno. ([[Silvio D'Arzo]])
*''Spumante mattina || e il mio riso di fuoco | beve da coppe immense | di aria e terra | il giorno opalino.'' ([[Hendrik Marsman]])
*''Un mattino di giugno, troppo presto, | per svegliarsi, troppo tardi per riprendere sonno''. ([[Tomas Tranströmer]])