Antonio Cabrini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Antonio Cabrini==
{{cronologico}}
*Non sono solo un tifoso, mi sento un suo amante. Con la [[Juventus Football Club|Juve]] sono cresciuto, lì ho passato gli anni più belli della mia vita. Ho dato il meglio di me e a volte, con grande incoscienza, sono anche andato oltre.<ref>Citato in Giancarlo Emmanuel, ''[http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/calcio/200609articoli/3569girata.asp Cabrini: sogno ventuno sorpassi]'', ''Lastampalastampa.it'', 9 settembre 2006.{{collegamento interrotto}}</ref>
*Il ''[[coming out]]'' è a discrezione personale, ma è chiaro che il mondo del calcio non è proprio quello ideale per dichiararsi, porterebbe di sicuro dei problemi. Negli stadi c'è molta ignoranza sul tema della diversità, basta vedere come vengono trattati i calciatori stranieri, si immagini che cosa accadrebbe se un giocatore in attività si dichiarasse, quale sarebbe la pressione mediatica sulla squadra, i compagni, l'ambiente.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/sport/calcio/2012/05/02/news/gay_di_natale-34333367/ Di Natale replica al ct. "Sbagliato fare coming out"]'', ''Repubblicarepubblica.it'', 2 maggio 2012.</ref>
 
{{Intestazione2Int|''[http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2008/04_Aprile/19/cabrini.shtml Cabrini, il campione antidivo]''|Dall'intervista di Giuseppe Bagnati, ''Gazzettagazzetta.it'', 19 aprile 2008.}}
*{{NDR|Su [[Gianni Agnelli]]}} Il carisma dell<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'' [...] lo percepivi in lontananza. Stava sempre vicino alla squadra {{NDR|la [[Juventus Football Club|Juventus]]}}, era informatissimo. E quando parlavi con lui ti accorgevi che di calcio ne capiva tantissimo.
* Nella Juve non ero ancora titolare, ma [[Enzo Bearzot|Bearzot]] {{NDR|commissario tecnico della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale]]}} volle vedermi all'opera prima del [[Campionato mondiale di calcio|Mondiale]] in Argentina del '78. Giocai un'amichevole a Verona contro la Scozia (0-0) e dopo la partita Bearzot mi dice: "ti porto ai Mondiali".
*{{NDR|Su [[Michel Platini]]}} Michel era un personaggio anche fuori dal calcio. Noi gli dicevamo che era più italiano di un italiano. Capiva immediatamente la situazione in campo e fuori. E prima degli altri sapeva cosa doveva fare.
 
{{Intestazione2Int|''[http://27esimaora.corriere.it/articolo/cabrini-alleno-le-donne-e-ne-vado-fierolevero-il-sorrisetto-da-certe-facce/ Cabrini: "Alleno le donne e ne vado fiero, leverò il sorrisetto da certe facce"]''|Dall'intervista di Gaia Piccardi, ''27esimaora.corriere.it'', 17 novembre 2014.}}
*{{NDR|«C'è, forse, anche un problema d'immagine (nel calcio femminile)?»}} Ho in squadra 3 o 4 ragazze che non hanno nulla da invidiare alle pallavoliste, certe calciatrici svedesi sono meravigliose, il portiere degli USA è andata in copertina su ''Playboy'' {{NDR|[[Hope Solo]], in realtà su ''ESPN The Magazine''}}. [...] Anche nel calcio le donne possono esprimere la loro femminilità.
*{{NDR|«Chi era il suo idolo, da bambino (...)?»}} [[Pierino Prati]]. Mancino come me, guascone, atipico.
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*{{NDR|«Il ricordo di Juve più forte»}} [[Strage dell'Heysel|L'Heysel]]. Salendo in mezzo ai tifosi per calmarli lessi la disperazione nei loro occhi. Non sapevo ancora niente, c'era una confusione pazzesca. Mi rammarico di non aver capito quegli sguardi, ecco.
 
{{Intestazione2Int|''[http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/09/25/mi-chiamavano-bell-antonio-ma-amore-ho-fatto-pure-casalingo-eef76354-8283-11e6-8b8a-358967193929.shtml "Mi chiamavano Bell'Antonio, ma per amore ho fatto pure il casalingo"]''|Dall'intervista di [[Candida Morvillo]], ''Corrierecorriere.it'', 25 settembre 2016.}}
*{{NDR|Sulle calciatrici}} Le donne, in allenamento, se le convinci, sono più concentrate e danno più degli uomini.
*Quel soprannome {{NDR|il Bell'Antonio}}... Quello... mi imbarazzava. [...] Si era diffuso con i Mondiali del 1978, io ero un ragazzino sconosciuto. Volevo nascondermi.
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*{{NDR|«Che cosa ha imparato da [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]]?»}} A non cullarmi sugli allori. Era uno che, se vincevi una partita importante, ti faceva esultare cinque minuti e subito ti ricordava che la domenica successiva ce n'era un'altra. E poi, era bravo a gestire il gruppo. Aveva giocatori che erano stati suoi avversari in campo e sapeva calibrare il peso dei senatori della squadra.
 
{{Intestazione2Int|Da unDall'intervista a Radio VS, puntata 62, 9 novembre 2017. |[https://www.spreaker.com/user/radiovs/radiovs-puntata-62-con-cabrini-e-zuliani Audio] disponibile su ''Spreakerspreaker.com''.}}
*La mia [[Juventus Football Club|Juve]] era prima di tutto una squadra unita, le uniche differenze erano dettate dalle età. Avevamo tutti lo stesso DNA vincente.
*Il giocatore che mi metteva più in difficoltà era [[Bruno Conti]], dovevo adattarmi al suo modo di giocare per fermarlo.