Ferrari 312 T4: differenze tra le versioni

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*Bella non era, perché era tozza, squadrata ed apparentemente ben poco aerodinamica. Ma la 312 T4 era l'esempio perfetto del motto coniato da Enzo Ferrari, che sosteneva che qualsiasi auto che vince diventa bella. ([[Alberto Sabbatini]])
*Dopo almeno due anni di assoluti divieti il Commendatore {{NDR|Enzo Ferrari}} ci aveva dato il permesso di costruire una monoposto con le minigonne. Evidentemente Ferrari aveva rinunciato a combattere una guerra politica contro gli inglesi, pur sapendo che la Federazione aveva tollerato delle vetture che erano illegali. [...] Quando la definirono brutta ci rimasi male, perché la T4 era il frutto di un grosso lavoro in galleria del vento da parte di Poncini: noi sapevamo di non avere tutta l'esperienza degli inglesi in fatto di minigonne e quindi abbiamo estremizzato dei concetti nella parte superiore della macchina. [...] Però la nostra down force non era pari a quella di Williams e Ligier, pagavamo qualcosa agli inglesi perché ci mancava l'esperienza sulle minigonne. All'epoca si disse che i problemi erano dovuti al motore piatto che non favoriva lo sfogo dei tunnel Venturi: non era vero niente, avevamo raggiunto degli ottimi risultati anche con il boxer. [...] gli inglesi avevano trovato un sistema affinché le minigonne restassero sempre sigillate al terreno, mentre noi sulle piste veloci e con dei sobbalzi come Brands Hatch ci trovavamo in difficoltà perché la bandella restava alzata sulle gibbosità e perdevamo molto carico all'improvviso. ([[Mauro Forghieri]])
*Motore 12 cilindri piatto, effetto suolo, pneumatici Michelin: era la migliore auto che avessi mai guidato. ([[Jody Scheckter]])
*Non appena iniziammo a cimentarci con l'effetto suolo, apparve via via sempre più chiaro che un alettone posteriore a sbalzo costituiva un fattore di grande rilievo. Io l'avevo capito già con la Ferrari T4 del 1979, che con il suo fondo e con le minigonne di depressione ne provocava tanta. E furono in tanti a sottostimarne l'aspetto aerodinamico: sostenevano che la nostra forza erano i cavalli regalati dal 12 cilindri, ma non era vero. Da tempo ormai tutti noi progettisti eravamo alla ricerca della massima depressione e quel fondo e quel retrotreno, quegli scarichi, diedero un apporto molto importante. ([[Mauro Forghieri]])