Moto (fisica): differenze tra le versioni

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Sigfried Giedion
 
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*Fra gli innumerevoli movimenti che esistono nella natura, la fisica si occupa con molta attenzione di alcuni, ai quali assegna una grande importanza. Sono quei movimenti, in cui un corpo, o parte di un corpo, arriva ad un punto estremo, vi si ferma un istante, ritorna sui propri passi, riprende di nuovo la via giù percorsa e continua così, facendo movimenti regolari di va e viene, con un periodo determinato. ([[Pietro Blaserna]])
*Il moto è causa d'ogni vita. ([[Leonardo da Vinci]])
*Il movimento, quest'elemento perpetuamente mutevole che non conosce interruzioni, risulta sempre più essere la chiave del nostro pensiero: esso sta alla base del concetto di funzione e delle variabili nella matematica superiore; e nella fisica, l'essenza del fenomeno viene sempre più riconosciuta nel processo del movimento: suono, luce, calore, idrodinamica, aerodinamica, fino a che, in questo secolo, anche la materia si dissolve nel movimento e i fisici debbono riconoscere che i loro atomi consistono di un nocciolo, di un nucleo attorno al quale gli elettroni negativi roteano in orbite, con una velocità che supera perfino quella dei pianeti. ([[Sigfried Giedion]])
*La domanda: «Dove stiamo oggi?» fa innanzitutto sorgere la controdomanda: «Ma stiamo poi da qualche parte?». È evidente che ci troviamo in movimento e, precisamente, in una forma di movimento che non possiamo chiamare propriamente «andare», né «procedere» e nemmeno «camminare». Da tempo invece tale movimento si compie ''accelerando''. <br/> È un presupposto da cui non si può prescindere se si vuole parlare dello stato delle cose. ([[Ernst Jünger]])
*L'intelligenza umana non può comprendere la continuità assoluta del movimento. Le leggi di qualunque movimento non diventano comprensibili per l'uomo che al patto di esaminarne separatamente le unità di cui è composto. Ma al tempo stesso, dal fatto che si isolano arbitrariamente e si esaminano a parte le unità inseparabili del movimento continuo, derivano la maggior parte degli errori umani. Una branca moderna della matematica, avendo raggiunto l'arte di trattare con l'infinitamente piccolo, può ora fornire soluzioni in altri problemi di moto più complessi, che sembravano essere insolubili. Questa branca moderna della matematica, ignota agli antichi, trattando i problemi di moto ammette il concetto dell'infinitamente piccolo, e si conforma così alla condizione principale del moto (continuità assoluta) e in questo modo corregge l'inevitabile errore che la mente umana non può evitare quando tratta con elementi separati del moto invece che esaminare il moto continuo. Nell'esame delle leggi del movimento storico avviene assolutamente la stessa cosa. Il movimento dell'umanità, prodotto da una quantità innumerevole di volontà umane, si compie senza interruzione. La comprensione di queste leggi è lo scopo della storia. Ma per capire le leggi del movimento continuo, la ragione umana ammette unità arbitrarie separate. Il primo procedimento storico consiste nel prendere arbitrariamente una serie degli avvenimenti ininterrotti ed esaminarla separatamente dagli altri, quando non c'è e non può esserci inizio di alcun avvenimento. Il secondo procedimento consiste nell'esaminare gli atti di un uomo, imperatore o condottiero, come la risultante delle volizioni degli uomini, mentre questa risultante non si esprime mai nell'attività di un personaggio storico preso isolatamente. ([[Lev Tolstoj]], ''[[Guerra e pace]]'')