Mattino: differenze tra le versioni

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Géza Csáth
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*Alla mattina prest te respiret quell'arietta pura che non ha ancora respirato nessuno. ([[Marcello Marchesi]])
*Benché la mattina possa essere, per gli spiriti irrequieti e ardenti, l'ora dell'attività e dell'energia, non è sempre il tempo in cui la speranza è più forte o lo spirito più animoso e allegro. Nei casi dubbi e difficili la giovinezza, l'attitudine, la contemplazione continua delle difficoltà che ci circondano e la loro familiarità diminuiscono impercettibilmente i nostri timori e ci danno una relativa indifferenza, se non una vaga, avventurosa fiducia in qualche soccorso prodigioso, del quale non ci curiamo d'indagare i mezzi e la natura. Ma quando la mattina ci ritroviamo di nuovo innanzi alle difficoltà, con quel buio e silenzioso abisso fra noi e la vigilia, con ogni anello della fragile catena della speranza da ribadire di nuovo, col nostro caloroso entusiasmo intepidito e la fredda calma ragione accanto, i dubbi e le diffidenze si riaffacciano. Come il viaggiatore che ripiglia il cammino il giorno, e scorge le aspre balze e le pianure deserte che la tenebra gli aveva sottratte alla vista e allo spirito, così il pellegrino nei difficoltosi sentieri della vita umana, vede, col ritorno del sole, qualche nuovo ostacolo da superare, qualche nuova altezza da raggiungere. Lontananze si stendono davanti alle quali la sera prima aveva appena dato un pensiero, e la luce che indora tutta la natura coi suoi lieti raggi sembra che non splenda che sui tristi ostacoli che giacciono disseminati fra lui e la tomba. ([[Charles Dickens]])
*Buona notte, buona notte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buona notte finché non sarà mattina. ([[William Shakespeare]])
*''Deve sempre tornare il mattino? | Non finirà mai la violenza terrena? | La funesta operosità distrugge | il barlume celeste della notte.'' ([[Novalis]])
*È al mattino che bisogna nascondersi. La gente si sveglia, fresca ed efficiente, assetata d'ordine, di bellezza e di giustizia, ed esige la contropartita. ([[Samuel Beckett]])